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Nell’appassionata ricerca di ciò che riesce a stupire e a distinguersi, mi sono sempre chiesta se nel terreno del minimal, esistessero brand, designer o creazioni che risaltassero per inconsuetudine e cosa le rendesse a null’altro simili. Credo sia proprio nelle forme essenziali che si riveli il talento e un esercizio di stile non semplice da applicare; se queste riescono a rimanere impresse nella memoria dei nostri desideri e hanno l’arte di introdursi nelle nostre case con semplicità e discrezione seppur con un’impronta incisiva.
Sempre nell’amata Parigi, ho incontrato quasi per caso, una coppia di designer che accolgono le sofisticate “globetrotter” parigine, alla ricerca di pezzi che facciano dei loro interior un luogo privo di connotazione geografica. Con la volontà precisa di celebrare queste donne, David Gaillard e Bruno Tin; due designer dall’indiscutibile talento, hanno battezzato il loro brand Les Curieuses, esaltando la curiosità come un aspetto imprescindibile che porta ad incontrare la novità delle forme e dei materiali, di un pezzo o di un interior.
Due designer che incrociano i loro percorsi così diversi per creare una loro storia e un loro universo scegliendo ‘Les Curieuses’ come loro dimora creativa ed espositiva: al numero 4 di Rue Oberkampf; una delle rare boutique della fine del XIX secolo rimasta intatta nella sua struttura originaria.
Irresistibile per loro, il richiamo alla veridicità di un luogo che di per sé ha già tanto da raccontare, accogliendo man mano le creazioni e divenendo il contenitore di idee, progettazioni e spazio espositivo dove aleggiano colori neutri. Le sfumature dell’antracite dei metalli, si fondono nei legni grezzi e recuperati, accompagnati ad una gamma di tessuti dalle trame grezze e veritiere, laddove non vi è nulla di artificioso e dimostrativo.
Tavoli, consolle, sofà, librerie ed oggetti che portano con disinvoltura materiali caldi e freddi, nobili e poveri ricordando il nord rivisitato da un immaginario avanguardista, che ama una casa intimista e la sua armonia; immancabile per il benessere di chi la abita, assaporando i profumi del legno grezzo, delle cere e delle essenze di spezie.
Si respira e assapora la voglia di trasmettere dei ‘ricordi nuovi’ ritrovando dei valori sicuri grazie a materiali forti e veri, un’umanità ed una qualità nel lavoro artigianale. E quando pezzi di design rivelano la loro essenzialità, lasciando il segno di un sapore, di un’emozione e di un calore che vorremmo ci circondasse, vi ritrovo l’ inconsuetudine tanto cercata.
Due designer i cui percorsi così diversi, si sono incrociati per creare una storia tutta loro.
David Gaillard, cresce nutrito di materiali ancestrali come l’ardesia, i legni decapati, lo zinco e tutto ciò che vi è di più autentico. Ancora giovanissimo, decide di darsi all’universo del food e lo fa con successo approdando al Ritz dove osserva i dettagli della decorazione e ne avverte un richiamo fortissimo a tal punto da volersi dedicare totalmente a quei materiali che hanno segnato la sua infanzia.
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Bruno Tin, invece, sbarca dalle Antille portando con se un’eredità fatta di colori e materiali , studia architettura ed incontra David Gaillard con il quale decide di progettare.
Il 4 di Rue Oberkampf è una delle rare boutique della fine del XIX secolo rimasta intatta e non possono resistere al richiamo della veridicità di un luogo che non ha bisogno di esibirsi o di dimostrare perché è già vibrante nella sua essenza. Fanno di questo luogo la loro dimora creativa ed espositiva, dove aleggiano colori neutri. Le sfumature dell’antracite si fondono nei legni grezzi e recuperati. Nulla è artificioso nell’emanare un calore semplice e molto sofisticato.
Una sorta di isola che racchiude un universo fatto di preziosi tavoli, consolle, sofà, librerie ed oggetti che portano con disinvoltura materiali caldi e freddi, nobili e poveri ricordando il nord rivisitato da un immaginario avanguardista e che ama la casa e la sua armonia imprescindibile dal benessere di chi la abita assaporando i profumi del legno grezzo delle cere e dei metalli .
La voglia di trasmettere dei ‘ricordi nuovi’ ritrovando dei valori sicuri grazie a materiali forti e veri, un’umanità ed una qualità nel lavoro artigianale è l’obiettivo di questi due designer.
Quando pezzi di design rivelano la loro essenzialità, lasciando il segno di un sapore, di un’emozione e di un calore che vorremmo ci circondasse, allora lo stile minimal può annoverare la classifica dell’ inconsuetudine.