Cambiamenti molto rilevanti nell’ambito delle spese condominiali e dell’emolumento degli amministratori di condominio.
La corretta organizzazione e gestione, in particolare quella amministrativa e fiscale, dei condomini e del condomino ruota attorno sempre di più alla figura dell’amministratore. Ultimamente sono state apportate alcune modifiche e novità sia per quanto riguarda lo svolgimento delle loro mansioni e sia per quanto riguarda la loro retribuzione. Con l’approvazione delle legge sull’equo compenso, l’amministratore di condominio, così come ogni altro libero professionista, sarà retribuito, in maniera equa, calcolando un compenso proporzionato alla quantità e alla qualità di lavoro svolto.
La legge sull’equo compenso, promossa e voluta per dare garanzia a determinati stipendi minimi, sarà inizialmente applicata solamente nel settore pubblico. Quindi, farà riferimento a tutti quegli amministratori che si interessano di condomini comunali e pubblici per poi, successivamente, ampliarsi anche all’ambito privato. Inoltre, una delle novità introdotte per gli amministratori è quella dell’istituzione di un corso di laurea specifico, ma che non è ancora obbligatorio.
Per gli amministratori di condominio, ecco le nuove responsabilità del 2023
Nello specifico, a partire dall’anno accademico 2023-2024, è stata avviata una laurea triennale dedicata alla formazione di coloro i quali abbiano l’intenzione di dedicarsi a questo lavoro. Il corso di laurea, infatti, si struttura secondo l’idea di voler formare in modo professionale tutti i soggetti deputati alla gestione di un condominio sia pubblico e sia privato. Al momento attuale la laurea non è obbligatoria, anche se potrebbe diventarlo ben presto; tuttavia, ogni amministratore, per mantenere il proprio posto di lavoro, è tenuto a frequentare alcuni particolari corsi di formazione.
Oltre agli stipendi equi e ai nuovi corsi di formazione, per gli amministratori di condominio sono state definite nuove responsabilità, oltre a quelle consuete. Le nuove responsabilità prevedono, per esempio, alcuni ambiti di decisione che lo stesso amministratore potrà prendere in totale autonomia, senza l’obbligo di dover riunire l’assemblea di condominio per avere l’autorizzazione, per esempio, dell’inizio di lavori straordinari ed urgenti.
In questo senso, l’amministratore non avrà la necessità di convocare l’assemblea di condomino qualora i lavori siano necessari ed imminenti per salvaguardare l’incolumità del condominio e dei condomini. Dunque, sarà responsabilità dell’amministratore tutelare la sicurezza dell’edificio del condominio e di tutti gli inquilini. Nell’eventualità di lavori straordinari, sarà lo stesso amministratore a dover supervisionare il corretto compimento secondo le norme che regolamentano la sicurezza sul lavoro.
Infine, le nuove leggi ratificate recentemente non consentono all’amministratore di condominio di sanzionare gli stessi condomini. In precedenza, l’amministratore aveva il diritto di multare i condomini con una sanzione fino a 2oo euro per far osservare il regolamento del condominio. Ora, questo potere di punire le inadempienze dei condomini è stato affidato solamente all’assemblea condominiale.