Il momento in cui si acquista una casa è sempre uno dei più importanti della vita, e rappresenta un investimento importante ed oneroso che ci portiamo dietro per anni, in base alla lunghezza del mutuo che abbiamo stipulato con la banca.
Un mutuo si può richiedere sia per acquistare che per ristrutturare ad esempio un immobile, e al momento di stipularne uno la domanda è sempre la stessa: quale converrà fare?
Come rinegoziare il tasso del mutuo
Non tutti sanno che è possibile rinegoziare il tasso del mutuo, al fine di ottenere condizioni migliori e di conseguenza ridurre i costi e risparmiare sulle rate. Per fare questo, bisogna controllare le opportunità migliori sul mercato, con l’aiuto di professionisti.
Secondo gli esperti, i tassi richiesti dagli istituti di credito vedono un abbassamento rispetto ai mesi precedenti, per questo è possibile, e in molti casi consigliabile, chiedere di rinegoziare il tasso del proprio mutuo per ottenere condizioni migliori. Questo fattore è legato anche al nuovo taglio dei tassi di interesse della Bce, che li ha ridotti a 25 punti base, passando dal 3 al 2,75% – rispetto al tassso principale che mesi fa arrivava al 4,5%.

Per rinegoziare il tasso del mutuo, gli esperti consigliano anzitutto di confrontare le offerte, considerare la surroga del mutuo in essere e la rinegoziazione dello stesso, non dimenticando di monitorare il Taeg (il tasso annuo effettivo globale che include il tasso nominale e le spese accessorie come i costi per l’istruttoria e le commissioni).
In presenza di un mutuo in essere, si rivela utile la surroga, ossia il trasferimento a costo zero del finanziamento dalla propria banca ad un’altra che abbia condizioni più vantaggiose. Per quanto riguarda la rinegoziazione, ovvero l’accordo con il quale il cliente e la banca possono concordare di modificare uno o più elementi del contratto firmato, anch’essa si può fare in modo gratuito, e con essa si può chiedere:
la riduzione dello spread ovvero della differenza tra il tasso finito e quello di riferimento come l’Euribor, l’Irs e l’Eurirs;
l’eliminazione o la riduzione dei costi amministrativi come ad esempio le spese di incasso rata o di gestione annuale;
il passaggio da un tasso fisso a uno variabile o viceversa;
l’allungamento della durata del mutuo.
E’ importante ricordare che la rinegoziazione non sempre può essere concessa, quindi come alternativa si dovrà optare per la surroga o richiedere la stipula di un nuovo finanziamento con un’altra banca.