Vi sono alcuni casi nei quali è possibile opporsi al pagamento dei lavori nel proprio condominio. Che cosa dice la legge a riguardo.
Gli interventi sul condominio per opere e lavori ordinari e straordinari sono regolati da apposite norme e leggi che consentono di fare in modo che tutto avvenga in maniera trasparente e che la spesa venga correttamente ripartita tra i condomini.
Il tutto con la ‘regia’ dell’amministratore di condominio per quanto concerne la riscossione delle quote condominiali. Ciò nonostante vi sono anche casistiche nelle quali potrebbe essere possibile opporsi al pagamento: esse sono correlate ad una procedura specifica che, in determinate situazioni, l’amministratore di condominio deve necessariamente mettere in atto. Scopriamo dunque che cosa prevede la legge.
Lavori condominiali, quando è possibile opporsi al pagamento
Il condomino deve solitamente versare entro i tempi previsti la propria quota legata agli interventi precedentemente effettuati sull’edificio nel quale vive e sarà l’amministratore di condominio a definire gli importi sulla base dei millesimi di proprietà. Vi sono però due casi distinti: per quanto concerne i lavori di ordinaria amministrazione è facoltà dell’amministratore procedere autonomamente, senza cioè aver ricevuto una sorta di autorizzazione. Dovrà comunque, obbligatoriamente, sottoporre all’assemblea condominiale la spesa insieme al bilancio consuntivo per l’approvazione.
Le cose cambiano nel contesto dei lavori straordinari: in questo caso infatti ci troviamo dinnanzi ad interventi che richiedono l’affidamento ad una ditta di un appalto. E, dunque, occorre una delibera ovvero i lavori andranno sottoposti al vaglio dell’assemblea di condominio a meno che non siano urgenti e fortemente necessari nell’immediato. L’assemblea potrà decidere se procedere o no. Inoltre senza la costituzione dell’apposito fondo di accantonamento delle quota per i lavori straordinari, mediante una seconda votazione, non sarà possibile, per l’amministratore, riscuotere le quote condominiali. Senza la delibera il condomino ha la possibilità di non pagare i lavori straordinari, opponendosi.
Tale delibera dovrà essere stata correttamente convocata indicando nell’ordine del giorno dell’avviso il tipo di lavori straordinari e tale avviso dovrà arrivare ai condomini non meno di cinque giorni dalla prima convocazione. Se venisse accertato il mancato rispetto della normativa, da parte loro i condomini potrebbero opporsi mediante decreto ingiuntivo richiesto al giudice. Tutto cambia nel caso di interventi per problemi che vanno a minacciare la sicurezza dell’edificio o di alcuni appartamenti. L’amministratore potrebbe essere obbligato a procedere anche senza il consenso dell’assemblea, a patto che riferisca ad essa nella prima riunione condominiale.