Lavori in casa di ristrutturazione edilizia, la documentazione che diventa necessaria. Si rischia una sanzione onerosa.
Ci sono delle novità in vista per il mondo dell’edilizia, in particolare per i cantieri, anche quelli di ristrutturazione domestica. A introdurre i cambiamenti della normativa è il Decreto 1° maggio, approvato recentemente dal Consiglio dei Ministri. La novità coinvolge tanto i cantieri edili pubblici che quelli privati. Una preoccupazione per le famiglie alle prese con lavori edili?
Ricordiamo che oltre un determinato limite di spesa gli interventi edili prevedono di solito la presenza di un professionista che costituisce un ausilio molto importante, soprattutto se si intende fruire dei vari bonus edilizi esistenti. Inoltre per i lavori che richiedono dei permessi particolari come la CILA o la SCIA, la presenza di un professionista del settore diventa obbligatoria.
Con il Decreto 1° maggio tutti i lavori edili sia pubblici che privati che prevedono spese superiori ai 70mila euro dovranno munirsi anche del certificato di congruità della manodopera. Cioè dell’incidenza del costo del lavoro su quello complessivo dell’opera. Questo documento è già necessario per ottenere i vari bonus edilizi. Ma che finora prevede delle sanzioni per gli adempienti solo per i lavori pubblici oltre i 150mila euro e per i privati oltre i 500mila.
Con la nuova regola la sanzione l’obbligo della certificazione si estende a tutti i cantieri di valore superiore ai 70mila, con sanzioni che vanno da mille a 5mila euro per gli inadempienti. Il documento serve a specificare l’incidenza del lavoro sul costo complessivo dell’opera, indicando delle informazioni molto importanti che l’impresa che ha svolto i lavori ha dichiarato alla Cassa edile.
Si tratta del valore dell’opera, del valore dei lavori previsti per la realizzazione della stessa, della committenza, della presenza eventuale di ditte subappaltatrici e sub-affidatarie. La certificazione è necessaria per contrastare il lavoro nero nei lavori edili. Infatti dal documento si evince il costo della manodopera rispetto il costo totale dei lavori. Il costo della manodopera deve essere proporzionale rispetto a quello totale dell’opera.
Il documento individua le imprese non regola con le proporzioni fissate dalla Commissione nazionale paritetica per le Casse edili in merito alle spese minime per i lavori. Per esempio nel caso si spenda meno di quanto si dovrebbe, con il lavoro nero, e facendo concorrenza alle ditte che invece sono in regola con la normativa.
Per le famiglie non dovrebbero esserci molte differenze. I lavori di edilizia libera, in genere più economici del nuovo limite per la certificazione di congruità, non richiedono particolari documenti o permessi, incluso quello recentemente introdotto.