Lavori in casa, meglio evitare: normativa troppo complessa e sanzioni esagerate

Chi ha un immobile sa che effettuare lavori in casa, magari per adempiere alle recenti normative UE, è molto costoso e anche complicato.

Nel nostro Paese vigono regolamenti edilizi molto complessi, e le varie normative nascono per far eseguire i lavori in maniera sicura ed efficiente, ma anche per contrastare l’illegalità. Sicuramente ciò è corretto, ma a volte a rimetterci sono la famiglia o l’impresa, che si trovano di fronte ad adempimenti e lungaggini burocratiche di svariato tipo.

In questo articolo ci soffermiamo in particolare su un obbligo previsto in caso di ristrutturazioni e manutenzioni straordinarie di un immobile, il che significa una svariata moltitudine di opere che possono interessare un immobile. Tra l’altro si tratta di un adempimento imprescindibile se si desidera accedere ai vari bonus edilizi attivi del momento, quindi è doveroso sapere a cosa si va incontro.

Stai per effettuare dei lavori in casa? Assicurati di non incorrere in un problema che ti costa anche 5 mila euro di sanzione

Il Decreto 1 Maggio contiene una novità in fatto di lavori edilizi, Si tratta di alcune modifiche inerenti una documentazione importante, ovvero la “congruità della manodopera”. Si tratta di un adempimento obbligatorio utile tra le altre cose per accedere ai bonus; la differenza rispetto al passato è che oggi si rischia di andare incontro  sanzioni che vanno dai 1000 ai 5000 euro.

cosa prevede il decreto 1 maggio sui lavori in casa
Sono attive nuove norme per quanto riguarda i lavori in casa – Designmag.it

La congruità della manodopera è in sintesi un rapporto in cui si giustifica l’entità della spesa sostenuta appunto per la manodopera rispetto al totale speso per l’intervento. Questo dato serve a scongiurare la presenza di lavori “in nero”, purtroppo molto frequenti nel comparto dell’edilizia. Sia le ditte che operano in cantieri privati che pubblici hanno l’obbligo di certificare questa congruità, ma fino a oggi in caso di non adempimento non era prevista alcuna sanzione, salvo per cifre complessive di spesa molto alte: per i privati 500 mila euro e per i lavori pubblici 150 mila.

Col Decreto 1 maggio queste soglie sono scese considerevolmente, infatti le sanzioni per la mancata redazione del certificato di congruità della manodopera scattano anche in caso di lavoro il cui importo superi i 70 mila euro. Cifra molto più facilmente raggiungibile anche per lavori di piccola entità, basti pensare all’installazione di un impianto fotovoltaico con pompa di calore e interventi migliorativi sul tetto o contemporanei alla realizzazione di un cappotto termico.

Di conseguenza chi deve iniziare dei lavori può incappare in normative che non conosce rischiando spese extra e/o blocchi al cantiere. Naturalmente, se ci si rivolge a un professionista (che poi nella maggior parte dei casi è un’azione obbligatoria) si evitano situazioni disagevoli come quella appena descritta.

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