Meglio un lavandino, un lavello o un lavabo? Tutto quello che c’è da sapere per fare la scelta giusta in bagno e in cucina.
Quando si parla di arredo d’interni si fanno spesso i conti con termini piuttosto tecnici che sembrano sinonimi agli occhi delle persone meno esperte. In realtà nella maggior parte dei casi ogni termine indica un elemento preciso, ben diverso da qualsiasi altro, che quindi possiede caratteristiche adatte a un determinato ambiente e non ad un altro.
“Lavandino” è il termine meno specifico, dal momento che indica semplicemente una vasca dotata di scarico e di acqua corrente nella quale eseguire operazioni di lavaggio. Tale vasca può essere realizzata in diversi materiali (più o meno pregiati) ma essenzialmente per quanto riguarda i materiali le scelte ricadono in genere sulla ceramica o sul metallo.
Perché il lavabo costa più del lavandino?
A livello puramente funzionale, il metallo (solitamente alluminio) e la ceramica sono perfettamente adatti sia all’ambiente del bagno sia a quello della cucina perché sono resistenti, facilmente lavabili e facilmente disinfettabili. La consuetudine e il gusto estetico generale genera però solitamente alla cucina i lavandini in metallo e al bagno i sanitari in ceramica.
Più recentemente si sono diffusi materiali alternativi come gres, resina e vetrocemento: si tratta di materiali dalla resa estetica molto migliore rispetto ai materiali tradizionali ma nella maggior parte dei casi sono molto più costosi.
La parola “lavabo” è più specifica e meno utilizzata rispetto al più comune “lavandino”. Si tratta infatti di una parola molto antica, utilizzata principalmente in un contesto religioso. Nel lavabo, infatti, i fedeli lavavano le mani e la testa prima di partecipare alle cerimonie religiose, allo scopo di purificarsi. Per questo motivo oggi il termine è sopravvissuto nell’utilizzo comune ma si impiega esclusivamente per il lavandino del bagno.
In genere però il lavabo è un’opera dal design più sofisticato e spesso realizzata in materiali più pregiati, pertanto più costosa rispetto a un banale “lavandino” in ceramica dalla forma classica. Recentemente si stanno diffondendo i lavabi costituiti da una vasca esterna di pietra o di ceramica appoggiata su un mobile di sostegno, abbinata a rubinetti dalla linea particolare.
Per indicare invece il lavandino della cucina si possono utilizzare indifferentemente il termine lavello o acquaio, anche se “acquaio” ha una diffusione minore ed è comune soprattutto in toscana. Inoltre, l’acquaio indicava vasche prive di scarico in cui semplicemente si raccoglieva l’acqua da utilizzare per lavare le stoviglie.