L’arredo trasparente funziona ancora o è solo un ricordo da catalogo anni Duemila? Noi di Designmag ogni tanto ce lo chiediamo. In realtà, nel 2025 è tornato a farsi vedere. Ma non come te lo aspetti. Sì, esiste ancora la sedia invisibile alla Ghost, però oggi la trasparenza cambia pelle. Si fa più scenica, meno timida. È vetro, ma anche plastica evoluta, resina, acrilico. La differenza? Oggi ha qualcosa da dire.
Alla Milano Design Week l’abbiamo notato subito. Non tanto per i mobili invisibili, quanto per quelli quasi trasparenti. Vetro colorato, sfumato, con texture che ti viene voglia di toccare. Quindi c’è stato un gioco di ambiguità. Si parla di trasparenza, ma poi è tutto un vedo-non-vedo. Eppure resta il tema centrale: far entrare la luce, alleggerire lo spazio, non riempirlo a caso. E noi, da qui, partiamo. Quando ha davvero senso usare un arredo trasparente? E con cosa si abbina senza sembrare fuori posto?
Materiali a confronto: cosa sta bene con l’arredo trasparente
Un tavolo in vetro, ad esempio, cambia completamente la percezione dello spazio. Lo rende più aperto, più leggero, soprattutto se l’ambiente è piccolo. Ma non pensare solo al classico vetro trasparente e liscio. Adesso si gioca anche con finiture leggermente fumé, con bordi colorati, vetri sabbiati o che sfumano da trasparente a opaco. È come se il tavolo avesse una personalità più decisa, senza perdere quel suo modo di farsi notare… senza occupare troppo spazio. Ecco perché funziona bene in soggiorno, ma anche in una cucina luminosa, magari accanto a sedie in legno o metallo, che fanno da contrasto sia per consistenza che per presenza visiva. Il metallo dà un tocco industrial, il legno invece scalda subito l’ambiente.

Le sedie in policarbonato restano un grande classico. Le trasparenti hanno questa strana capacità di adattarsi a tutto. In un interno nordico spariscono quasi, lasciando il palco ai materiali naturali, ai tappeti, alla luce. Ma se le metti in un contesto più eclettico, con pareti colorate, quadri e mix di stili, diventano una specie di elemento neutro che tiene tutto insieme senza fare confusione. All’esterno, poi, sono perfette. Quelle in policarbonato resistono bene al sole, all’umidità e agli sbalzi di temperatura. Non arrugginiscono, non scoloriscono, non si gonfiano come il legno. In terrazza o in giardino, magari accanto a un tavolo in cemento o pietra, funzionano benissimo.

Anche i complementi d’arredo trasparenti meritano attenzione. Le mensole in plexiglass, ad esempio, sono super pratiche in spazi piccoli. In un bagno stretto, evitano quell’effetto scatola piena e ti fanno vedere fino al muro. Idem per le consolle: ne metti una all’ingresso, magari su una parete dipinta di un bel colore acceso, e lei sta lì, discreta ma utile. Non ti ruba centimetri e ti tiene chiavi, libri, piante, quello che vuoi. Le librerie trasparenti invece sono un’idea interessante se hai tanti oggetti o volumi che vuoi mettere in mostra ma senza creare un effetto pesante. Funzionano bene con pareti bianche o con boiserie, ma anche davanti a una carta da parati colorata.
Dove usarli davvero, questi pezzi? Il soggiorno è uno dei luoghi ideali, soprattutto se non è grandissimo. Un tavolo in vetro con sedie trasparenti, magari su un tappeto neutro, ti lascia tutta la scena libera. Nel bagno invece conviene stare più sul lato funzionale. Una mensola in plexiglass sopra il lavabo o una piccola consolle trasparente in un bagno cieco può aiutarti a non far sembrare lo spazio più stretto di quello che è. E negli spazi esterni, come dicevamo prima, è quasi una scelta ovvia: tavolini bassi in vetro, sedie in plastica trasparente, magari qualche lanterna colorata.

Quando si parla di abbinamenti, però, conviene ragionare anche su cosa non fare. Per esempio, se l’ambiente è già molto neutro, tutto beige e grigio chiaro, aggiungere solo trasparente rischia di appiattire troppo. Serve sempre un po’ di contrasto. Il legno ruvido, magari chiaro o affumicato, crea una bella tensione visiva. La pietra naturale, soprattutto se ha venature marcate, aiuta a dare profondità. Il metallo lucido invece rafforza l’effetto contemporaneo, ma va dosato bene per non far sembrare tutto troppo freddo.
In contesti minimalisti, gli arredi trasparenti si integrano bene, ma serve sempre un punto di ancoraggio visivo. Una pianta grande, una lampada scultorea, qualcosa che tenga insieme la stanza. Se invece ti piace il colore, il trasparente è perfetto per farlo risaltare. Una sedia trasparente davanti a una parete blu, un tavolino in vetro accanto a un divano rosso, piccole cose che fanno la differenza. L’importante è non pensare al trasparente come un non-colore, ma come un materiale con una sua personalità. Solo più discreta.