[galleria id=”3403″]Uno dei premi Red dot design che Artemide ha ricevuto nel 2011 è andato al sistema di luci Algoritmo, che certamente vedrete al prossimo Salone del mobile. L’azienda è conosciuta per collaborazioni con luminari come Zaha Hadid e Ross Lovegrove ma anche nomi meno noti come Carlotta de Bevilacqua hanno saputo sposare le linee guida del brand ottenendo notevoli risultati sia sul piano di ricerca che di vendita. Mai come in questo caso il nome del prodotto serve ad indicarne il concept di base: infatti l’algoritmo è definito elementarmente come un procedimento che consente di ottenere un risultato atteso eseguendo, in un determinato ordine, un insieme di passi semplici.
Si stratta di un sistema di illuminazione architettonica modulare: è una soluzione di spazio e di illuminazione insieme che aspira a minimizzare l’ostruzione di luce conseguente alla conformazione spaziale degli ambienti.
Artemide si è posta l’ obiettivo di una piena integrazione con l’architettura mediante tre matrici di piccole dimensioni impiegando insieme il sistema a incasso, a plafone e le lampade a sospensione.
Ogni componente è creata per garantire la massima funzionalità e versatilità, e le opzioni di luce sono il LED RG, il Power LED, tubi fluorescenti con vetro opalino e diffusori traslucidi oppure griglia dark light col risultato di non avere offuscamento. Algoritmo ti dà più luce, più opzioni, e un maggiore controllo, e poi riduce al minimo la presenza visiva dei sistemi di consegna.
Con Algoritmo Artemide intende far tutto per un “silenzio formale, in cui la materia è solo il backstage della luce“.