Fare la lavatrice è una di quelle operazioni quotidiane, automatiche che banalmente svolgiamo con poca attenzione. Questo gesto così abitudinario nasconde un tranello che spesso ci sfugge e che fa lievitare la bolletta.
A fine mese, quando arriva la bolletta si storce il naso. I consumi sembrano quelli di una lavanderia industriale e pur avendo fatto più lavatrici del solito i costi non sono giustificabili, è li che si inizia a pensare di sbagliare qualcosa. La buona notizia è che basta poco per cambiare rotta, basta iniziare a usare la lavatrice con un pizzico di consapevolezza in più e modificare quelle abitudini che credevamo innocue e invece ci fanno sprecare soldi e energia.
Il segreto degli idraulici: come risparmiare (davvero) usando meglio la lavatrice
Spesso facciamo il bucato senza ingegno. Impostiamo sempre lo stesso programma, versiamo il detersivo “a occhio”, carichiamo il cestello più del dovuto e nel frattempo, senza nemmeno accorgercene, attuiamo uno spreco. Uno degli errori più comuni riguarda la temperatura dell’acqua. C’è ancora chi è convinto che lavare a 60 gradi sia l’unico modo per avere capi davvero puliti, come se le macchie avessero bisogno del calore per sparire.

In realtà i detersivi odierni sono pensati per funzionare benissimo anche a 30 o 40 gradi, quindi nella maggior parte dei casi non serve surriscaldare l’acqua il che comporta un grande dispendio energetico. L’ alta temperatura è consigliabile per le lenzuola o gli asciugamani non sempre.
Poi c’è la questione del detersivo, più schiuma non significa più pulito. Usare troppo detersivo non solo non lava meglio, ma rende anche più difficile il risciacquo, e il risultato sono vestiti rigidi, maleodoranti, e a volte pure con quei fastidiosi residui che sembrano sabbia tra le cuciture. Senza contare che la lavatrice si riempie di incrostazioni che nel tempo fanno aumentare i consumi. Se poi vivi in una zona dove l’acqua è molto calcarea, ti basterà aggiungere dell’ aceto bianco al posto dell’ammorbidente e il gioco è fatto: spenderai meno e la tua lavatrice ti ringrazierà.
Un altro punto delicato è il modo in cui carichiamo la lavatrice. C’è chi la riempie fino all’orlo e chi invece la fa partire per due magliette e un paio di calzini. Entrambe le scelte sono sbagliate. Se la carichi troppo i panni non riescono a muoversi e il detersivo non si distribuisce bene, se invece la carichi troppo poco stai solo sprecando acqua ed elettricità. L’ideale? Lasciare un piccolo spazio vuoto tra i vestiti e il cestello, giusto quanto basta per farci entrare una mano.

Ed ora passiamo ai programmi rapidi, quelli che sembrano la salvezza quando hai fretta o hai dimenticato di lavare la camicia per l’indomani. Non sempre sono una buona idea. Sì, durano poco, ma per compensare usano più energia e fanno centrifughe da urlo. Alla fine consumano di più e stressano i tessuti. Meglio optare per i programmi eco. Ci mettono un po’ di più, ma usano meno acqua e meno energia, e a lungo andare ti fanno risparmiare davvero.
Un altro aspetto che spesso si sottovaluta è l’orario in cui si fa la lavatrice. Ad esempio se hai una tariffa bioraria, farla partire dopo le sette di sera o nei weekend può farti risparmiare parecchio. L’elettricità costa meno nelle fasce orarie a minor consumo, quindi se riesci a organizzarti, ti accorgerai che anche la bolletta diventa più leggera.
E infine, ma non per importanza, c’è la questione della manutenzione. Una lavatrice sporca non può lavare bene, è semplice. Se senti cattivi odori o i vestiti escono che non sanno proprio di fresco, forse è il momento di darle una bella pulita. Una volta al mese sarebbe buona abitudine farle fare un lavaggio a vuoto a 60 gradi con dell’aceto bianco o del bicarbonato, giusto per eliminare muffe e residui che si accumulano col tempo. E già che ci sei, controlla anche il filtro.
Come vedi il segreto sta nel prendere consapevolezza di quanto certe piccole abitudini, apparentemente insignificanti, possano avere un impatto enorme sul nostro portafoglio e anche sull’ambiente.