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La temperatura ideale da tenere in casa e non rischiare una multa: controlla subito se sei in regola

C’è una temperatura ideale da tenere in casa se non si vuole correre il rischio di andare incontro a sanzioni, ecco quale.

L’autunno è ormai arrivato, in diverse parti d’Italia, soprattutto al Nord la colonnina di mercurio ha raggiunto livelli bassi nell’arco di pochi giorni, per questo è quasi naturale avvertire freddo quando ci si trova tra le mura domestiche. In genere, però, non si può agire in maniera del tutto libera, le varie aree del nostro Paese sono state inserite in diverse zone climatiche che impongono date ben precise per accensione e spegnimento dei riscaldamenti, con un occhio anche nei confronti dell’ambiente, come dovrebbe sempre avvenire.

Le limitazioni non riguardano però esclusivamente i giorni, ma anche i gradi che si dovrebbero mantenere, c’è infatti una temperatura ideale che tutti dovrebbero rispettare, anche se a volte si tende a non tenerne conto pensando di poter fare come si desidera. Saperlo può essere importante, in caso contrario si può rischiare anche una multa particolarmente elevata.

In casa devi tenere una temperatura ben precisa: ecco quale

Nel nostro Paese è prevista una suddivisione in sei aree climatiche, che vanno dalla A alla F, a seconda della zona possono variare periodo e orari di accensione del riscaldamento, dando ovviamente la possibilità di farlo più a lungo a chi vive al Nord. A volte possono esserci delle deroghe, addirittura a livello comunale, se il freddo dovesse arrivare in anticipo o durare più a lungo quando si è ormai in prossimità della primavera. E’ bene quindi essere informati a riguardo, così da non andare incontro a problemi.

Quest’anno si è deciso di prendere come riferimento il decreto del Presidente della Repubblica 16 aprile 2013, n.74, secondo cui è necessario non superare in inverna una media ponderata della temperatura, che dovrebbe essere pari a:

  • 18°C (+ 2°C di tolleranza) all’interno di aziende, industrie e laboratori artigianali;
  • 20°C (+ 2°C di tolleranza) per tutti gli altri edifici, case incluse.
Ci sono regole ben precise per l’uso dei termosifoni – Foto: Deisgnmag.it

In passato, soprattutto in considerazione dei livelli di inquinamento registrati, si era deciso di adottare alcuni provvedimenti straordinari, volti a ridurre il consumo del gas, al momento però non sono stati considerati necessari. Il governo che era in vigore aveva puntato su provvedimenti straordinari, che portavano a ridurre di 15 giorni il periodo in cui accendere i termosifoni (anche per chi vive in un’abitazione singola), oltre a ridurre la temperatura di 1°.

Gli utenti avrebbero dovuto tenere in funzione il riscaldamento per un’ora in meno, a eccezione di quelle che erano considerate utenze sensibili, ovvero le case di riposo e gli ospedali. Era ovviamente impossibile pensare a un controllo totale, per questo si era scelto di monitorare i dati orari di prelievo ai punti di connessione tra le reti di distribuzione cittadine e i punti di riconsegna della rete di trasporto Snam.

Ilaria Macchi

Nata il 4 ottobre 1982 sotto il segno della Bilancia e, come tale, amante del bello (la moda è una delle mie passioni) e della giustizia. Sono laureata in Linguaggi dei Media all'Università Cattolica di Milano e ho maturato esperienza come giornalista su web, carta stampata e web TV. Appassionata di sport, calcio in modo particolare, Tv e motori.

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