In Italia coloro che possiedono case di lusso o seconde case devono pagare l’IMU: presto potrebbe arrivare anche la mega IMU europea.
Nel nostro Paese ogni anno sono versati 22 miliardi di euro di IMU, ovvero dell’Imposta Municipale Propria. Si tratta di una imposta entrata in vigore nel 2012 con il Decreto Salva Italia di Monti e che deve essere corrisposta per il possesso di fabbricati, escluse le abitazioni principali classificate nelle categorie catastali diverse da A/1, A/8 e A/9.
L’IMU non è corrisposta nemmeno per i proprietari di aree fabbricabili e di terreni agricoli ed è dovuta dal proprietario o dal titolare di altro diritto reale, dal concessionario nel caso di concessione di aree demaniali e dal locatario in caso di leasing. Una normativa europea, però, è pronta a ribaltare il tutto.
Lo scorso 14 marzo il Parlamento Europea ha approvato una nuova direttiva che riguarda le case green, in particolare riguardo la prestazione energetica degli edifici. La nuova normativa vuole far aumentare il tasso di ristrutturazioni, ridurre il consumo energetico e le emissioni inquinanti nel settore dell’edilizia.
La normativa porterà, ovviamente, i proprietari degli immobili ad eseguire lavori di riqualificazione. Ad intervenire riguardo la nuova direttiva europea e all’impatto che avrà sul mercato immobiliare è intervenuta l‘Associazione Banche Italiane che riferisce che, per raggiungere il primo obiettivo fissato dalla UE, bisogna ristrutturare il 60% del patrimonio immobiliare in Italia.
La percentuale del 60% è tradotta come 8 milioni di edifici: un obiettivo difficilmente raggiungibile nel nostro Paese. Inoltre l’ABI ha posto l’attenzione sul fatto che non tutti i proprietari di casa avrebbero le disponibilità finanziarie o sarebbero in grado di contrarre mutui per interventi di ristrutturazione energetica.
L’obiettivo dell’Unione Europea è quello di avere entro il 2030 tutti gli immobili residenziale e non con classe energetica E e con la classe energetica D entro il 2033. Inoltre tutti i nuovi edifici dovranno essere a emissioni zero a partire dal 2028. Sono esonerati dalla direttiva gli immobili di pregio artistico; edifici di culto e seconde case.
Ad ora la nuova direttiva UE ancora non ha terminato l’iter di approvazione: dopo aver ricevuto il via libera dal Parlamento di Strasburgo attende ora la discussione alla Commissione e dal Consiglio e si attende poi l’avvio dei negoziati con i Governi europei per concordare la forma definitiva della normativa.
Per quanto riguarda l’Italia dove esiste già l’IMU, la nuova direttiva europea, una patrimoniale mascherata attraverso una direttiva sulle case green, è davvero impensabile. A ribadirlo è Giorgio Spaziani, presidente di Confedilizia, che ribadisce che nel nostro Paese i costi degli interventi sulle abitazioni potrebbero variare tra i 66 e i 90 miliardi per il primo step.