La formula per donare casa ai figli senza pagare le tasse, poco conosciuta ma molto efficace

Esiste un metodo legale per donare la casa ai figli senza dover pagare le tasse. Una formula tutta da scoprire, vediamo cosa prevede.

La donazione di un immobile è un contratto stipulato tra due parti – generalmente genitori e figlio – che necessita di una stipula dal notaio e della presenza di due testimoni per rendere l’atto valido. Condizione fondamentale, la donazione non dovrà ledere le quote di eredità spettanti agli eredi legittimi.

Donare casa ai figli significa anticipare parte dell’eredità. Il figlio per poter ricevere l’immobile in donazione dovrà aver raggiunto la maggiore età e non essere stato dichiarato inabilitato o interdetto. Esistono due tipi di donazione, diretta e indiretta. La prima manifesta la volontà di donare una casa di proprietà dei genitori, la seconda prevede che il genitore paghi l’acquisto di una casa intestando l’immobile al figlio.

In ogni caso, quando si dona ai figli un’abitazione occorrerà pagare un’imposta di donazione pari al 4% del valore catastale dell’immobile. Si applica, però, solo quando il valore della casa risulta superiore a 1 milione di euro sulla parte eccedente tale limite. Poi ci sono altre imposte ovvero quelle ipotecarie (2% del valore dell’immobile), catastali (1% del valore), di registro (200 euro), di bollo (230 euro) più le spese notarili.

Il trucco legale per evitare di pagare le tasse di donazione

Una via seguita da tante famiglie prevede di intestare un casa al figlio riservando l’usufrutto al genitore. In questo caso si parla di donazione della nuda proprietà mantenendo la possibilità di continuare a fruire del bene. Una volta terminato l’usufrutto, poi, il donatario diventerà proprietario dell’immobile senza dover stipulare un altro atto notarile ma semplicemente eseguendo una voltura al catasto per diventare da nudo proprietario pieno proprietario.

Trucco legale tasse donazione
Donare casa con usufrutto, si evitano le tasse (Designmag.it)

La donazione con riserva di usufrutto, dunque, inizialmente comporta il trasferimento della nuda proprietà ma “nasconde” già il trasferimento dell’intera proprietà. Una volta deciso il passaggio non sarà più revocabile. La durata dell’usufrutto sarà specificata nell’atto notarile e tale formula non cadrà mai in successione (altre tasse che non si dovranno pagare).

L’unico problema che potrebbe verificarsi è la contestazione da parte degli altri eredi ma solo se la donazione lede le quote legittime degli altri eredi legittimari. Per evitare tali contestazioni basterà che il donante riservi esattamente la quota legittima al coniuge e agli altri figli. In alternativa il donatario potrà far sottoscrivere una dichiarazione di rinuncia all’azione di riduzione dagli altri eredi legittimari ma solo dopo la morte del donante, mai prima del decesso.

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