Molti sono convinti che la donazione permetta di escludere del tutto le tasse di successione e quindi non pagare nulla, ma bisogna chiarire.
La donazione di un immobile, anche dai genitori ai figli, implica comunque una serie di considerazioni sul piano fiscale di cui bisogna prendere atto prima di procedere. Sicuramente si tratta di un passaggio generazionale ed è lecito e avviene in molte famiglie ma quando c’è la donazione che è quindi fatta in vita, ovviamente bisogna capire che ci sono profonde differenze rispetto invece a quello che viene ereditato dopo.
Molti infatti si chiedono se, donando un bene a un figlio, si vadano a escludere le tasse di successione o se queste siano ugualmente da corrispondere. È bene fare alcuni chiarimenti perché in merito c’è tanta confusione.
Donazione e successione di un bene, quando sono escluse le tasse
Successioni e donazioni hanno la stessa tassa, quindi prevedono in ogni caso la necessità di dover pagare proprio per evitare problemi, disparità e condizioni in cui si propenda per un dato sistema solo per eludere il pagamento. Il sistema fiscale è il medesimo quindi che si scelga di provvedere tramite testamento o di donare, non ci sono differenze. Ci sono però delle condizioni specifiche che valgono in ogni caso e determinano le condizioni di esenzione dal pagamento e sono relative sia ai figli o comunque ai parenti prossimi ovvero genitori, coniuge, quindi per linea diretta, sia per fratelli e sorelle che per altri familiari.
La legge prevede l’esenzione del valore del bene fino a 1 milione di euro per quanto concerne la linea retta dei familiari, 100 mila euro per fratelli e sorelle e altri parenti. Quindi ad esempio se un genitore vuole donare un immobile da 500 mila euro al proprio figlio, non pagherà alcuna imposta di successione. Se un soggetto vuole donare il medesimo immobile a un fratello, pagherà l’imposta sull’eccedenza del valore quindi su 400 mila euro.
Sono da versare anche imposta di registro, catastale, ipotecaria che valgono sia per successione che per donazione. Il beneficiario, laddove si tratti di prima casa, può comunque ottenere le agevolazioni previste dalla legge quindi taglio dell’imposta di registro dal 9% al 2% e imposta ipotecaria e catastale invece di 2% e 1% rispettivamente 50 euro cadauna.
Ci sono sicuramente delle differenze di cui prendere atto ma queste, più che riguardare effettivamente le differenze tra donazione del bene ed eredità sono piuttosto relative alla composizione del valore dell’immobile, i limiti e le esenzioni previste dalla legge e quindi i benefici che valgono comunque a prescindere che si tratti di una donazione in vita o di una successione da testamento.