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La cultura dell’abitare secondo Foscarini sulla rivista Inventario

La cultura dell’abitare è al centro del terzo numero ideato e diretto da Beppe Finessi, promosso e sostenuto da Foscarini ed edito da Corraini. Infatti, il terzo numero della rivista Inventario si intitola invece “ALTRI CASI, ALTRE CASE” ed esplora le infinite declinazioni dell’universo “casa”. Nel numero tre, in uscita dopo l’estate, troviamo un’analisi accurata, sfaccettata e sorprendente sulla culturadell’abitare: dalla “Material House” di Thomas Heatherwick alla contrazione dei volumi della “Narrow House” dello scultore austriaco Erwin Wurm; dagli interni raccontati nelle “Interieurs Corriges” di Absalon alle ricerche sul tema “abito come habitat”, partendo dalle performance di Alessandro Mendini fino alle sperimentazioni di Hussein Chalayan, passando per i “Soundsuit” di Nick Cave.

Un’indagine a tutto campo sul design, sull’architettura e sull’arte, senza mai smettere di essere curiosi, alla ricerca costante di piccoli e grandi saperi.

“Ma non si può fare in un altro modo?” chiedeva sempre Bruno Munari e la risposta è “sì, le cose possono sempre offrire unaltro punto di vista e si può sempre immaginare il contrario” spiega Beppe Finessi, introducendo i contenuti di questo numero.

Continua così l’avventura di questo progetto editoriale indipendente, che non parla di Foscarini ma si fa portavoce dei valori e delle ambizioni proprie del suo DNA. La collezione Foscarini è presente solo in apertura e chiusura di numero, interpretata ogni volta da un fotografo diverso, come augurio di buona lettura.

Restano le rubriche incontrate nei primi due numeri, come ad esempio, “Nuovi Maestri”, con una lunga intervista a Paolo Ulian.

Sergio Romeo

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