Questo report annuale del Codacons offre uno sguardo approfondito sulle disparità economiche interne all’Italia urbana nel corso dell’anno solare corrente.
Il Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori (Codacons) ha recentemente pubblicato il suo atteso report annuale, che mette in luce le città italiane dove il costo della vita raggiunge i picchi più alti.
Basandosi sui dati forniti dall’Osservatorio prezzi del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, lo studio ha svelato sorprese e conferme sulle dinamiche economiche urbane nel 2024.
In testa alla classifica si posiziona Aosta, con una spesa media mensile di 573 euro per beni e servizi essenziali, conquistando così il titolo di città più cara d’Italia. Milano non è da meno, piazzandosi al secondo posto con una spesa media di 565,3 euro, seguita da vicino da Bolzano con 564,6 euro. Queste cifre evidenziano come il Nord-Ovest italiano sia particolarmente oneroso per i suoi abitanti.
Interessante notare come Bolzano domini la spesa alimentare con un carrello medio di 208 euro. Trieste e Milano completano questo podio alimentare rispettivamente con 206 e 203,6 euro. La media nazionale per quanto riguarda la spesa alimentare si attesta invece a 187 euro.
Al contrario della vetta della classifica, Napoli emerge come la città più economica d’Italia con una spesa media mensile di soli 363 euro. Palermo segue questa tendenza meridionale presentando una spesa media di 392,7 euro. Queste cifre riflettono un divario significativo tra Nord e Sud Italia in termini di costo della vita.
Il confronto diretto tra Aosta e Napoli mostra un divario notevole: vivere ad Aosta costa in media il 57,8% in più rispetto a Napoli. Tale differenza si manifesta soprattutto nei servizi: ad esempio, un’otturazione dal dentista ad Aosta può costare circa 176 euro contro i 117 euro della media nazionale.
L’analisi dettagliata del Codacons rivela che ogni città italiana detiene un proprio “primato” relativamente ai prezzi dei beni o servizi specifici. Bologna si distingue per avere la carne bovina più cara d’Italia (23,79 euro al kg), mentre Bari sorprende con il tonno in scatola al prezzo record di 17,3 euro al kg.