Conoscere quale sia la categoria catastale di un edificio è importante, per chi vive in condominio è utile sapere se incida sui costi da pagare.
Riuscire a classificare un edificio potrebbe non essere importante per chi ci vive, ma può avere una rilevanza differente sulla base di quello che si potrebbe andare a pagare quando saranno conteggiate le tasse. Determinante è, ad esempio, il ruolo svolto dalla categoria catastale, non tanto per chi è residente in una casa singolo, quanto per chi è in un condominio, essendo chiamato a versare un importo fisso ogni mese, che in genere viene stabilito quando si firma il contratto.
Si tratta di un aspetto che può essere considerato il parametro base per determinare, come stabilito dall’articolo 8 del Regio decreto n. 652 del 1939, la rendita di un’immobile. Sulla base di questo si potrà stabilire il reddito imponibile soggetto alle imposte e alle sovrimposte.
La categoria catastale e la destinazione d’uso di un appartamento sono elementi fondamentali nel calcolo delle tabelle millesimali. Sulla base di queste sarà possibile stabilire il valore proporzionale delle singole unità immobiliari, così da suddividere le spese condominiali. Il valore di queste ultime, infatti, non dovrebbe mai essere uguale per tutti, ma dovrebbe variare sulla base della grandezza dell’unità abitativa in cui si vive.
Sono due i fattori da tenere presenti per la determinazione della categoria catastale di ogni immobile, entrambi importanti:
Se si vuole che davvero tutto risulti corretto, così da ridurre gli equivoci di ogni tipo, è più che fondamentale che le tabelle millesimali siano aggiornate, a maggior ragione se dovesse esserci stato un cambiamento nella destinazione d’uso. Troppo spesso si tende però a sottovalutare il ruolo svolto dalla destinazione d’uso (è l’uso che si fa di un’unità immobiliare, ovvero abitativo, commerciale o ufficio), che ha invece un’incidenza sul valore delle unità immobiliari e, quindi, sulle tabelle millesimali. Non è difficile comprenderne la motivazione: due realtà che hanno la stessa grandezza possono avere un valore differente se dovessero essere vendute a seconda che possano essere sfruttati per creare un ufficio o per viverci.
E’ possibile così fare l’esempio concreto di quello che può accadere in riferimento a un condominio, visto che qui possono nascere discussioni tra i residenti in caso di scorrettezze. A volte può accadere che un punto del palazzo possa essere utilizzato come laboratorio, in quel caso la categoria catastale corrispondente sarebbe la C2, qualora questa non venisse modificata i millesimi verrebbero calcolati come se si trattasse di un deposito, anche se questo non corrisponde alla realtà. Le spese condominiali avrebbero quindi un valore inferiore, ma ci sarebbe assolutamente modo di contestare questa mossa perchè non regolare.