L’idea poetica del design secondo Roberto Gasparotto, direttore artistico di Venini

Intervista a Roberto Gasparotto, direttore artistico e della comunicazione di Venini

Roberto Gasparotto

L’unione tra vetro e design è da sempre uno dei connubi più affascinanti per gli amanti dell’arte e della creatività. Venini è un marchio ormai famoso in tutto il mondo, proprio per la sua identità in questa campo: i suoi straordinari prodotti, firmati dai più importanti designer internazionali, sono conosciuti dal 1921.
Roberto Gasparotto, direttore artistico e della comunicazione per questa importante società italiana, esprime il suo concetto di estetica e la sua idea di design. Semplicità e chiarezza, sono gli accessi privilegiati per cogliere in pieno il senso di bellezza in un oggetto di design, anche se il contesto ha spesso il suo peso.

Secondo Roberto Gasparotto, il valore estetico rappresenta “un modo di vedere la vita ed il mondo, l’estetica ha le sue regole e non trovo che sia soggettiva. Il contesto più che l’oggetto è quello che rende valido ed interessante un prodotto.
Il mondo del design, per quanto estremamente affascinante, spesso suscita un po’ di timore e diffidenza. Sarebbe importante avvicinare le persone a questa forma d’arte applicata già da bambini.

Il direttore artistico ha una propria idea a questo proposito: “Giovanni Pascoli ci dice che in noi vivrà sempre un fanciullino, in effetti vedere l’arte ed il design con la purezza dell’innocenza potrebbe essere un buon suggerimento. Si potrebbe fare questo gioco davanti ad un opera d’arte. Chiudere gli occhi, restare in silenzio per 1 minuto, poi riaprirli. Sono sicuro che sarà tutto più bello. Ecco cercherei di spiegare che quello che si vede deve essere sempre chiaro e semplice, nessuna complicazione.

Gasparotto si è dedicato in passato allo sviluppo dei prodotti per Flos. La sua passione per l’arte e per il design si esprime appieno soprattutto nella progettazione e nel confronto con gli autori. “Veder creare un oggetto, dalla prima idea ispiratrice e poi ritrovarlo nei negozi o nelle abitazioni. Poter essere parte di questo percorso, mi ha sempre dato una grande soddisfazione.

Un oggetto di design che ancor oggi lo colpisce, nonostante la storicità del prodotto, è la lampada Biagio che Tobia Scarpa disegnò per Flos: ricavata da un unico blocco di marmo di Carrara, è un oggetto di grande valore ed importanza, proprio per l’unicità che ogni lampada, con le venature originali del marmo, possiede.
Recentemente, in occasione delle manifestazioni collaterali al Salone del Mobile 2013, Venini ha presentato ArtePura, un evento con opere inedite di grandi nomi come Alessandro Mendini, Fabio Novembre, Mario Bellini e Matteo Thun, oltre a pezzi storici di Carlo Scarpa e Napoleone Martinuzzi.

Ma c’è un designer di ultima generazione che l’architetto Gasparotto trova oggi interessante: Nacho Carbonell. L’artista spagnolo, famoso per la sua originalità, secondo Gasparotto ha una marcia in più, in quanto “unisce il talento del creativo manuale con la visione di un mondo vernacolare del design“.

Foto di Alessandra Chemollo.

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