Kartell è un’azienda italiana fondata nel 1949 a Noviglio, in provincia di Milano, dal visionario Giulio Castelli, un ingegnere chimico che ha cominciato la propria attività producendo accessori per le auto e casalinghi in plastica. La moglie, architetto, lo introdusse al mondo del design presentandogli amici e colleghi ben lieti di sperimentare le nuove possibilità offerte dal materiale moderno progettando lampade e sedie. Il successo del marchio si è consolidato negli anni Sessanta, un periodo particolarmente positivo per il design italiano e nel 1972 la partecipazione ad una mostra presso il Museum of Modern Art di New York dedicata all’arredamento Made in Italy, mette in luce il marchio a livello internazionale con pezzi disegnati da Gae Aulenti, Ettore Sottsass e Marco Zanuso che fanno tuttora parte della collezione permanente del museo.
Il museo Kartell
Nel 1999 inoltre Kartell ha fondato l’omonimo museo, che raccoglie ed espone più di 1000 creazioni. Fin dagli anni novanta iniziano le collaborazioni con diversi designer di fama internazionale, tra cui Antonio Citterio, Ron Arad, Vico Magistretti, Philippe Starck (quasi alle prime armi), Piero Lissoni e molti altri. I prodotti Kartell sono totalmente prodotti in Italia, anche se il maggiore mercato di vendita è costituito dagli Stati Uniti.
Bourgie Kartell
Una delle icone Kartell è la lampada Bourgie, dallo stile inconfondibile firmato da Ferruccio Laviani, uno dei più prolifici designer per il marchio: una lampada che coniuga classicità e tradizione con ironia. La base è in stile barocco mentre l’ampio cappello è realizzato con effetto plissé in modo da creare, una volta accesa, un gioco riflessi di luce. Grazie a un particolare sistema di aggancio del cappello si possono ottenere tre differenti altezze, modificabili a piacimento a seconda dell’utilizzo che se ne vuole fare e Bourgie si trasforma in lampada side-table da salotto, da tavolo e da scrivania. Dopo il grande successo delle versioni trasparente, nero, oro e cromato, Kartell ha proposto una nuova “sfarzosa veste” dall’esterno bianco-opaco e dall’interno oro.
Bookworm
Difficile non amare la libreria Bookworm di Kartell, probabilmente è il pezzo più famoso del marchio, firmato dalla star del design Ron Arad , in plastica colorata, sinuosa e flessibile da poter essere montata nella forma che si preferisce. Un arredo più che contemporaneo che cambia il volto agli spazi in cui viene disposta.
La sedia Ghost
E’ una vera sedia vittoriana Ghost, realizzata in policarbonato opaco o trasparente, impilabile, disegnata da Philippe Starck e caratterizzata da linee geometriche e uno schienale arrotondato. Questa sedia ha fatto conoscere a tutto il mondo la capacità del marchio Kartell di realizzare arredi in un unico stampo ad iniezione. Un prodotto di design di grande personalità che dona eleganza ad ogni tipo di ambiente, la cui famiglia di prodotti si allarga sempre più, visto il successo di vendite.
La sedia Marie
Un’altra sedia Kartell disegnata da Philippe Starck è antrata nella storia del design in policarbonato trasparente, si chiama Marie ed è disponibile in vari colori. Marie ha un design veramente essenziale, con una struttura resistente agli urti, ai graffi ed anche agli agenti atmosferici. E’ una sedia che è frutto dell’incontro tra leggerezza di immagine e solidità di materiale, impilabile fino a 7 volte.
I sandali Super Bow e le ballerine Cinderella
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La collezione di sandali Super Bow è solo l’ultimo dei progetti che ci fa capire quanto il marchio Kartell sia lontano dall’essere semplicemente il leader indiscusso della progettazione di lampade e sedie in plastica. Super Bow è una collaborazione tra Moschino e Kartell per la collezione primavera-estate 2012. Si tratta di un sandalo caratterizzato da una fascia con fiocco aperta sulla punta oltre che da un cinturino regolabile alla caviglia. Super Bow rappresenta l’ultimo passo di Kartell condotto nella ricerca dei materiali plastici realizzando calzature che riscuotono un grande successo di pubblico e di vendite in giro per il mondo. Il sandalo è caratterizzato da una fascia aperta sulla punta, che riprende il motivo iconico del fiocco di Moschino, da un cinturino regolabile alla caviglia e dall’ironica scritta “Chi mi ama mi segua” stampata sulla suola interna. In collaborazione con Normaluisa c’è anche la collezione di calzature ballerina in plastica trasparente, le Glue Cinderella che, ispirandosi alla favola di Cenerentola, la rivistano in chiave contemporanea.