A chi spetta l’onere di spendere soldi per le riparazioni quando un impianto di riscaldamento o di raffreddamento dovesse guastarsi.
Condizionatore e pompe di calore guaste, chi è tenuto a sobbarcarsi l’onere delle spese per ripararli se la cosa riguarda una abitazione in affitto? Quando si affitta una casa, una delle preoccupazioni principali riguarda le spese per la manutenzione e le riparazioni degli impianti, proprio come lo sono i già citati pompe di calore e condizionatori.
Questi sistemi, essenziali per garantire comfort durante le calde estati e i freddi inverni, possono occasionalmente guastarsi. In tali situazioni, la questione di chi debba sostenere i costi delle riparazioni potrebbe portare a dei contrasti per nulla piacevoli, qualora la faccenda non venga chiarita.
Quali sono le responsabilità di inquilini e proprietari secondo la normativa italiana e le consuetudini di mercato? È bene avere sin da subito le idee chiare, informandosi in maniera preventiva. Così facendo, chi dovesse trovarsi con il finire impelagato in una situazione analoga non si farà trovare impreparato.
E la cosa sarà utile anche per far valere i propri diritti nei confronti della controparte. Evitare incomprensioni e dubbi permetterà di risparmiare tempo, soldi e pazienza. Perché a volte il rapporto tra il locatore e l’affittuario.
Il codice civile italiano stabilisce che il proprietario dell’immobile ha l’obbligo di garantire che l’appartamento sia in buone condizioni e idoneo all’uso. Ciò include anche la manutenzione degli impianti di riscaldamento e di raffreddamento.
Se una pompa di calore o un condizionatore si guasta a causa di usura normale o difetti di fabbrica, è di norma responsabilità del proprietario provvedere alle riparazioni. Questo perché tali apparecchiature sono considerate parte integrante della struttura dell’immobile. Pertanto rientrano nelle spese di manutenzione ordinaria a carico del locatore.
Non mancano però delle eccezioni rappresentate da situazioni ben specifiche. La situazione può complicarsi se il guasto è causato da un uso improprio o da negligenze da parte dell’inquilino. Ad esempio, se l’inquilino non ha seguito le istruzioni per la manutenzione oppure se ha utilizzato l’impianto in modo scorretto, potrebbe essere ritenuto responsabile per i costi di riparazione.
Si viene quindi a creare un quadro che può avere cause di guasti e quindi responsabilità diverse. Tanto il proprietario quanto l’inquilino di un immobile dovrebbero fare delle ispezioni periodiche sullo stato di condizionatori, pompe di calore e di tutto quanto è incluso in una abitazione per evitare possibili scontri.
Opere di manutenzione periodica come la pulizia dei filtri ed il controllo periodico delle unità spettano a chi occupa una casa. Così come sono di chi occupa quella abitazione tutte le spese legate alla manutenzione ordinaria. In tutti gli altri casi invece deve sostenere le spese il locatore.
Queste situazioni possono essere riportate anche all’interno del contratto di locazione. Qui possono esserci delle clausole specifiche riguardanti la manutenzione e le riparazioni degli impianti. In alcuni casi, i proprietari possono decidere di addebitare parte delle spese di manutenzione agli inquilini, specialmente in situazioni in cui gli apparecchi non siano stati mantenuti correttamente.
Ed in caso di controversie, gli inquilini hanno il diritto di richiedere un intervento da parte di un ente di mediazione o di un avvocato specializzato in diritto immobiliare. Un dialogo amichevole tra le parti però, il più delle volte fa si che vengano evitati epiloghi spiacevoli. Informare subito il proprietario di un malfunzionamento può evitare ritardi e perdite di pazienza evitabili.