In caso di inquilino moroso, il proprietario di un immobile potrebbe domandarsi se sia lecito procedere con il cambio della serratura.
Ci sono casi in cui chi affitta una casa può trovarsi in situazioni poco piacevoli, come quella di mancato pagamento da parte dell’inquilino. È lecito, quindi, domandarsi come poter agire in casi del genere. Ad esempio, se nel caso di inquilino moroso sia possibile provvedere con il cambio della serratura di casa.
Naturalmente, a tale quesito risponde la legge. Scopriamo cosa può e non può fare il proprietario dell’immobile nel caso in cui vi sia un inquilino moroso.
Il proprietario di un immobile in affitto potrebbe trovarsi ad avere a che fare con un inquilino non in grado di pagare, sebbene magari prima lo fosse. Ci si potrebbe, dunque, domandare se far cessare le forniture di luce, gas o acqua oppure cambiare la serratura di casa potrebbe essere un modo per costringerlo a pagare o a lasciare l’immobile. Riguardo tali situazioni la legge parla chiaro ed è, dunque, necessario conoscerla così da potersi tutelare.
Il cambio della serratura di un immobile in affitto non può avvenire da parte del proprietario, anche se l’inquilino smettesse di pagare la cifra concordata. Al contrario, l’inquilino può cambiare la serratura per motivi di sicurezza, anche senza domandare al proprietario della casa l’autorizzazione. È da precisare, però, che quest’ultimo deve essere avvertito.
Secondo l’art. 392 del Codice Penale, il proprietario di una casa in affitto che sostituisce la serratura per provare a far abbandonare l’immobile all’inquilino commette reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni, in quanto: “Chiunque, al fine di esercitare un preteso diritto, potendo ricorrere al giudice, si fa arbitrariamente ragione da sé medesimo, mediante violenza sulle cose, è punito a querela della persona offesa con la multa fino a euro 516”.
Si parla, dunque, di “violenza sulle cose”; definizione entro cui rientra anche il cambio della serratura. Allo stesso modo – come stabilito dalla Cassazione – il proprietario non può neppure staccare le utenze di luce, gas o acqua all’inquilino che non paga l’affitto.
Cosa fare, quindi, nel caso di inquilino moroso? La cosa migliore per far valere i propri diritti è quella di procedere per vie legali, tenendo bene a mente che vi è un margine di 20 giorni di tolleranza dalla scadenza per il pagamento del canone. Ci si può, dunque, rivolgere a un avvocato che manderà una diffida di pagamento. Infine, se anche questo non dovesse sortire effetto, si potrà procedere con lo sfratto per morosità e, in caso di rifiuto dell’abbandono dell’immobile, con l’esecuzione forzata.