Forse non è la prima cosa che ci viene in mente quando pensiamo alle barriere architettoniche, ma anche gli infissi possono esserlo: scopriamo perché.
“Forse non tutti sanno che…”: prendiamo spunto dal titolo di una delle rubriche più conosciute in Italia per introdurre un argomento che, appunto, potrebbe risultare ignoto ai più. Parliamo di infissi ma, in questo caso, non per considerare la loro importanza in termini di efficientamento energetico, bensì per considerare la possibilità che risultino vere e proprie barriere architettoniche.
Proprio così: senz’altro non è il primo elemento architettonico che immaginiamo quando discutiamo di barriere che limitano la capacità di movimento assistito di disabili ed invalidi. E va detto: per un utente ed un consumatore comune non è così semplice stabilire se i propri infissi rientrino a tutti gli effetti, e legalmente, tra gli elementi architettonici considerati come barriere a svantaggio delle disabilità.
Per questo motivo, un gruppo di tecnici del settore ha stilato una lista di tutte le caratteristiche che rendono un infisso una barriera architettonica come, ad esempio, a causa delle distanze tra le sue componenti o dei gradini e dislivelli che possono creare le porte-finestre. Il che comporta, nel caso in cui ci accorgessimo di possedere infissi-barriera, la possibilità di ottenere agevolazioni e bonus per la loro sistemazione o sostituzione.
Come scoprire se abbiamo infissi-barriere architettoniche e come ottenere agevolazioni
Come dicevamo, capire se un nostro infisso risulti una barriera architettonica non è così semplice per un occhio inesperto. Per capire se lo è, il suo proprietario deve rivolgersi ad un tecnico e richiedere una perizia di valutazione.
Ora: se l’intento è quello di ottenere un bonus dedicato all’abbattimento delle barriere architettoniche, perché magari vogliamo sostituire la nostra porta-finestra verso il balcone per eliminare lo scalino che non consente al nostro caro in carrozzella di attraversarla agevolmente, la cosa migliore da fare è rivolgerci ad una ditta specializzata. La ditta, infatti, potrà effettuare la perizia e, nel caso rilevi la presenza di una effettiva barriera, potrà avviare l’intero iter procedurale per l’ottenimento del bonus.
Richiedere solo la perizia ad un tecnico, invece, comporta il rischio di un esborso “a vuoto”, ovvero il compenso da dover corrispondere al perito specializzato. La ditta del settore, invece, oltre all’accertamento peritale saprà anche valutare in base alle normative vigenti quale sia il caso di specie, dunque indirizzarlo verso il bonus più opportuno e parametrarlo anche in base alla condizione reddituale del richiedente.