Le nuove norme UE non fanno che confermare la mazzata, per adeguarsi alle “Case Green” fino a 50.000€ di lavori, un vero e proprio incubo per milioni di persone.
Delle volte le rivoluzioni e le transizioni hanno dei costi, adeguarsi a norme fatte senza pensare alle disponibilità economiche del popolo non è facile e tutto si può trasformare un enorme incubo, fatto di ingenti spese economiche per attuare la transizione energetica e fare diventare la propria casa un po’ più “Green”. Per molte abitazioni si è calcolata una spesa necessaria di almeno 50.000 euro. La direttiva casa green è ormai passata e ogni abitazione dovrà passare ad una classe energetica adeguata (Classe E) entro il 2030.
Conosciuta anche come “direttiva case green“, il suo iter legislativo si sta avviando alla conclusione prevista alla fine dei negoziati del Trilogo iniziati lo scorso 6 giugno. ormai è stato trovato un accordo condiviso e presto questa normativa sarà una realtà con cui molte famiglie si dovranno confrontare.
L’Unione Europea ha adottato da tempo politiche finalizzate alla transizione energetica anche nel settore residenziale. Lo ha fatto basandosi sui dati raccolti che evidenziano la responsabilità degli edifici nella produzione delle emissioni: ben il 36% dei gas climalteranti provengono proprio dalle abitazioni e dai loro consumi.
La Casa Green diventa un incubo
il 31 agosto prossimo ci sarà la definitiva promulgazione della direttiva. L’obiettivo è quello di promuovere il miglioramento della prestazione energetica degli edifici e la riduzione delle emissioni dei gas a effetto serra degli edifici all’interno dell’Unione, in modo da completare una transizione più completa entro il 2050 e annullare quasi del tutto le emissioni.
A partire dal 2028 tutti i nuovi edifici dovranno essere a emissioni zero, mentre per quel che riguarda gli edifici riconducibili alle autorità pubbliche, la scadenza è fissata al 2026. In generale, il requisito minimo per tutti gli edifici residenziali è il raggiungimento della prestazione energetica E entro il 2030 e D entro il 2033.
La direttiva prevede anche che i singoli Stati membri presentino, nei rispettivi piani nazionali di ristrutturazione, progetti di riqualificazione energetica degli edifici con un consumo di energia maggiore e obsoleto. Prospettando sanzioni e restrizioni a tutti gli immobili con classe energetica G.
Procedere alla riqualificazione energetica del proprio immobile porta indubbi vantaggi personali, come ad esempio un maggiore comfort termico, una diminuzione dei costi in bolletta e un minor impatto ambientale. Ma sicuramente ha dei costi elevati che non tutti si possono permettere, mettendo così in difficoltà non poche famiglie in Italia. Nel nostro paese però è favorito da un sistema fiscale vantaggioso che prevede una serie di incentivi per sostenere i costi necessari per realizzare l’intervento di riqualificazione energetica dell’edificio.
A fine lavori, oltre ad avere un immobile in regola, saremo ripagati dal risparmio delle bollette nel corso degli anni e dal valore dell’immobile che cresce considerevolmente per ogni classe energetica che riesce ad ottenere. Già una fonte energetica “Green” nella propria abitazione può far salire la classe energetica quanto basta per rientrare nei parametri del 2033 (Classe D).