Pronti migliaia e migliaia di accertamenti fiscali per i proprietari di casa che hanno ristrutturato sfruttando il Superbonus 110%.
C’è una sola strada per evitare accertamenti del Fisco e sanzioni. Bisogna conoscerla per ottemperare un obbligo il prima possibile e regolarizzare la propria posizione. L’inconveniente è legato ai lavori di ristrutturazione del Superbonus.
Per quanto sia stata una misura controversa, il Superbonus ha permesso ad alcune famiglie fortunate di ristrutturare casa a costo zero grazie all’aliquota al 110%. Nel tempo, poi, la detrazione è scesa al 90% e al 75% per arrivare oggi al 65%. L’agevolazione fiscale volta alla realizzazione di specifici interventi finalizzati all’efficienza energetica e al consolidamento statico degli edifici nonché alla riduzione del rischio sismico ha perso convenienza negli anni e anche la sua attrattiva è diventata sempre più debole.
La cessione del credito e lo sconto in fattura erano gli elementi portanti della Bonus edilizio. Quando sono spariti lasciando unicamente la detrazione come modalità di recupero dei soldi allora la misura è stata sempre meno utilizzata. Ma torniamo a chi è riuscito nell’intento di ristrutturare l’immobile risparmiando. Ora si potrebbe trovare nel mirino del Fisco a causa del mancato aggiornamento della variazione catastale. Facciamo chiarezza.
Con il Superbonus aumenta il valore della casa: avete aggiornato la rendita catastale?
I lavori del Superbonus hanno permesso ai proprietari di aumentare il valore dell’immobile essendo salito di minimo due classi energetiche. Di conseguenza questi proprietari avrebbero dovuto aggiornare la rendita catastale della casa agevolata con il Bonus edilizio. Coloro che non hanno proceduto riceveranno lettere dal Fisco come previsto dalla Legge di Bilancio 2024. L’Agenzia delle Entrate, infatti, ha avuto il via libera sui controlli per individuare chi ha utilizzato la super agevolazione senza, però, adeguare la rendita catastale.
Nel 2025 scatterà una campagna di compliance riguardante il Superbonus per permettere a chi ha effettuato interventi di recupero del patrimonio edilizio, di efficienza energetica, di rischio sismico e installato colonnine di ricarica e impianti fotovoltaici di regolarizzare la sua posizione inoltrando la dichiarazione di variazione catastale.
Il contribuente che riceverà la lettera del Fisco dovrà spiegare il motivo per cui ancora non ha provveduto ad ottemperare l’obbligo e procedere di conseguenza accedendo al portale dell’AdE e alla pagina preposta. La tardiva presentazione porterà a sanzioni. Una volta inviata la nuova rendita catastale saranno aggiornati i dati relativi all’immobile e sarà questo nuovo valore ad essere preso in considerazione nel conteggio delle tasse (per l’IMU ad esempio), che saranno più alte.