Scopri le condizioni che esentano dal pagamento dell’Imu per la tua prima e seconda casa. Ci sono diverse situazioni in cui potresti godere di un’agevolazione fiscale.
Quali sono i casi in cui l’Imu è inevitabile e dove invece si può sperare in un respiro finanziario? Esaminiamo insieme le situazioni in cui è possibile eludere il pagamento dell’Imu e chi ha il diritto di essere esentato. Per evitare di sborsare l’Imu, la dimora principale deve essere l’abitazione in cui si risiede.
Questo significa che bisogna avere la residenza anagrafica e domicilio nell’abitazione, occupandola effettivamente ogni giorno. Queste sono le condizioni fondamentali per evitare il pagamento dell’Imu, ma non sono le uniche.
Chi è esonerato dall’Imu?
Affinché l’Imu non sia dovuta, oltre a essere la residenza principale, l‘abitazione non deve essere classificata come di lusso nel catasto, ovvero non può essere una villa, una dimora signorile o persino un castello. Nel caso di una villa dalle dimensioni contenute, dalle caratteristiche tipiche di una residenza “standard” e classificata nel catasto come categoria A/7, vale quanto detto in precedenza. Tuttavia, se si tratta di una villa con oltre 230 metri quadrati, almeno tre servizi, un ampio giardino, autorimesse, depositi e persino alloggi per il personale, allora sì, bisognerà pagare l’Imu. Questo tipo di abitazione è classificato come categoria A/8 nel catasto. Lo stesso principio si applica alle dimore signorili e ai castelli, dove l’Imu diventa inevitabile a causa delle loro dimensioni e del loro fascino.
Per quanto riguarda le abitazioni di interesse storico o artistico, l’Imu è ridotta del 50%, ma solo se sono state dichiarate di interesse culturale. E se si possiedono terreni edificabili, è possibile essere esenti dall’Imu, purché rispettino determinate condizioni. Ma le esenzioni non si fermano qui: anche i garage possono essere esenti dall’Imu se sono collegati alla propria abitazione principale e appartengono a categorie specifiche. Per coloro che non hanno la residenza in Italia o per le case vacanza non gestite in modo imprenditoriale, c’è una cattiva notizia: l’Imu è inevitabile.
Ma come evitare l’Imu sulla seconda casa? L’Imu è dovuta sulla seconda casa, tranne in un caso: quando si tratta di due coniugi che hanno fissato la residenza in due immobili diversi per ragioni lavorative. In questo caso, entrambi possono beneficiare dell’esonero, a patto che entrambi abbiano residenza e dimora abituale nelle rispettive abitazioni di proprietà.
Nel corso del 2022, è stata abolita l’Imu per le case vacanza gestite in modo commerciale (agriturismi, villaggi turistici, ostelli, rifugi di montagna, colonie marine e montane, affittacamere, B&B, residence e campeggi). Tuttavia, se si possiede una casa vacanza o una “seconda casa” in cui non si risiede abitualmente, è necessario pagare l’Imu. L’unico caso in cui non si paga l’Imu è se la casa è pericolante. Se la casa è inagibile, si paga solo il 50% dell’Imu.
In caso di eredità di una casa, l’Imu deve essere pagata dagli eredi. Se l’Imu è scaduta prima del decesso e della successione, tutti gli eredi devono pagarla, anche se alcuni non hanno ereditato la casa. Se uno degli eredi rifiuta di pagare, il Comune non può rivalersi sugli altri.