È possibile per chi lo desidera pagare l’IMU in una sola tranche a giugno, è bene sapere cosa accade a chi lo ha fatto così da essere in regola.
A fine anno è prevista una scadenza importante per molti e a cui non sarà possibile sottrarsi, nonostante ci sia chi la ritiene una tassa ingiusta. Si tratta della seconda rata dell’IMU, che dovrà essere versata entro il 16 dicembre, l’imposta sugli immobili, dovuta da chi è proprietario di fabbricati, aree fabbricabili e terreni, locatario di un immobile (anche da costruire), abitazioni principali signorili, coniuge assegnatario della casa coniugale dopo la separazione e concessionario nel caso delle aree demaniali.
Il pagamento può avvenire attraverso il Modello F24 in due rate pari al 50% dell’imposta annua, previste il 16 giugno e il 16 dicembre, chi lo desidera può comunque pagare anche in un’unica soluzione a giugno. Non è detto però che quest’ultima soluzione possa rendere l’utente esente da ogni obbligo nei mesi successivi anche se molti potrebbero pensarlo, in alcuni casi infatti potrebbe essere chiamato a versare un’altra cifra, ecco come capirlo per evitare inconvenienti.
A giugno hai pagato tutto l’IMU? Forse devi sborsare ancora
In un ambito importante come le tasse può essere davvero provvidenziale dilazionare l’importo, così da pesare meno sul bilancio di ognuno, Questo è consentito anche per l’IMU, che può essere saldata in due rate, fermo restano la possibilità di versare quanto previsto anche in un’unica soluzione a giugno. Non è detto però che farlo sia davvero così conveniente, anche se apparentemente si potrebbe pensare di non dover mettere in conto un altro pagamento fino all’anno successivo.
A determinare quanto previsto sono infatti le aliquote, che vengono decise dal Comune in cui si trova l’immobile, non è detto che i calcoli siano necessariamente terminati entro il primo semestre, per questo può esserci il rischio di dover mettere in conto un’altra spesa entro l’anno. Le delibere che ufficializzano eventuali modifiche alle aliquote possono essere rese note entro il 14 ottobre, giusto in tempo per chi provvederà a pagare la seconda rata dell’IMU, ma in ritardo per chi potrebbe avere preferito optare per più tranche.
Esistono comunque delle amministrazioni che provvedono a comunicare le informazioni in tempo, comprese eventuali modifiche, così da non causare alcun disagio ai contribuenti. Chi non lo fa e si prende comunque tutto il tempo previsto spingerà i cittadini a controllare successivamente se non ci sia stato un aumento dell’IMU rispetto a dodici mesi prima.
Chi ha scelto di pagare il 16 dicembre dovrà quindi verificare che il Comune abbia deciso di rispettare le scadenze di pubblicazione delle delibere per il 2024 (14 e 28 ottobre). Se questo dovesse essere avvenuto, sarà necessario ricalcolare l’importo tenendo conto delle nuove aliquote, cosa che dovrà fare anche chi ha preferito evitare il pagamento rateale. Esiste però la possibilità che il Comune confermi le aliquote dell’anno prima, in questo caso anche chi ha già versato l’IMU in un’unica soluzione risulterà completamente in regola. Insomma, mai come in questo caso tutto dipende dall’amministrazione in carica nella località di riferimento.