Coloro che hanno alcune tasse da pagare arretrate, relativamente all’Imu di anni passati, potrebbero non doverle più pagare quest’anno.
Novità importanti per l’IMU di quest’anno, infatti molti cittadini potranno evitare di pagare quanto dovuto in relazione ai debiti degli anni precedenti. Anche per questa tipologia di tassa infatti sono previste agevolazioni particolari anche se molti cittadini non le conoscono e quindi di fatto non ne beneficiano.
Ovviamente ciò non vuol dire, di conseguenza, non pagare la tassa che è dovuta, quanto piuttosto avvalersi delle disposizioni normative in materia, laddove si rientri in specifiche situazioni che sono effettivamente tutelate da provvedimenti.
Imu arretrate, quando si può non pagare secondo la legge
L’Imu è la tassa sugli immobili, non dovuta per la prima casa quindi quella di residenza. Sono tenuti al pagamento tutti i cittadini, si tratta di un’Imposta Municipale Propria e quindi il versamento è obbligatorio. Poiché non è uguale per tutti spesso subentrano problemi con il pagamento, ognuno deve calcolare quanto dovuto in relazione al valore dell’immobile stesso, utilizzando la rendita catastale e anche il coefficiente relativo.
Capita, ed è capitato nel tempo, che alcune persone non abbiano versato questa tassa e che si siano quindi trovati in una condizione debitoria con il Fisco. Come per tutte le altre tipologie, anche quando si tratta di IMU sull’abitazione, scatta quella che viene definita prescrizione. Questa indica un tempo oltre il quale non è possibile più per l’Ente ricevere i fondi, anche se dovuti.
Può sembrare una circostanza particolare ma è del tutto lecita e si applica ad ogni tipo di tassa ma ha delle tempistiche differenti. Se per le bollette e le utenze domestiche oscilla tra i due e i cinque anni, in base alla tipologia, ci sono tasse generali dove si arriva anche a 10 anni. Quindi è importante capire bene cosa spetta, quando si può non pagare e anche come funziona il meccanismo.
Per l’IMU vale la regola dei cinque anni, quindi va in prescrizione degli anni passati con la decorrenza di questo termine. Quello che cambia però è proprio il calcolo delle tempistiche. Secondo molte persone basta semplicemente attendere che questo periodo, tra la prima comunicazione e la fine dei cinque anni trascorra per essere in una condizione di risoluzione del debito. In realtà non è così che funziona, si può non pagare l’IMU precedente solo se sono trascorsi cinque anni effettivi dall’ultima comunicazione di pagamento che non è necessariamente la prima pervenuta.
Quindi, in conclusione, chiunque riceva o abbia ricevuto un avviso di pagamento nel frattempo, non può godere della prescrizione perché ogni volta questi determinano un azzeramento del conteggio che riparte nuovamente da capo.