IMU 2024: troppi sbagliano su abitazione principale, pertinenze, familiari, ecc.: tutti i chiarimenti

L’IMU è una tassa da pagare solo in determinate circostanze ma tutti sbagliano e quindi procedono anche se non necessario.

Tutti sanno che la quota non va versata sull’abitazione principale che di fatto è quella con residenza e su cui non si deve pagare la tassa, tuttavia per l’alloggio secondario quindi quello che si possiede ma dove non si ha residenza la questione cambia e bisogna pagare.

Questo funzionamento è abbastanza ovvio, ciò che è più complesso è tutto quanto riguarda le pertinenze, l’uso da parte di familiari, la differenza tra residenza e domicilio. Ci sono tantissime varianti che possono incidere ma anche benefici di cui poter godere e agevolazioni specifiche che sono molto utili quando si tratta di pagare tasse sull’immobile.

IMU 2024, arrivano i chiarimenti sulle abitazioni

Secondo quanto previsto dall’articolo 10, comma 3 bis del TUIR è possibile chiarire cosa si intende per unità immobiliare principale e anche come andare a determinare la spesa relativa. Nel testo si legge: “se alla formazione del reddito complessivo IRPEF concorrono il reddito dell’unità immobiliare adibita ad abitazione principale e quello delle relative pertinenze, si deduce un importo fino all’ammontare della rendita catastale dell’unità immobiliare stessa e delle relative pertinenze”.

IMU 2024 tutti sbagliano
IMU 2024, specifiche sul pagamento (designmag.it)

Per abitazione principale si intende quella fisica, quindi quella in cui la persona dimora abitualmente insieme a coniuge, parenti entro il terzo grado e figli. La persona che ha il diritto reale sulla casa gode della riduzione IRPEF che scatta laddove non sia la residenza primaria ma diventi dimora ad esempio per un’esigenza specifica, come può essere un ricovero o una cura in ambito sanitario. Chiaramente il cittadino non deve ricavare reddito da questo immobile.

I benefici in ogni caso si possono ottenere solo su un fabbricato ma sono validi anche per le pertinenze quindi è incluso tutto. In questo modo si esplica una risposta chiara alla domanda che molti si pongono se sia o meno possibile avere contemporaneamente due abitazioni come dimora abituale. La questione non è possibile, deve essere comunque solo una la dimora che può nel caso differire dalla residenza.

Diversa è la situazione in cui due coniugi hanno ognuno la dimora in un’abitazione differente, in questo caso si può applicare l’agevolazione fiscale in entrambe le case. Per quanto riguarda le pertinenze in modo specifico quindi magazzini, locali, depositi, rimesse, tettoie, sono sempre ritenute esenti insieme all’abitazione quindi rispondono direttamente dell’agevolazione prevista per la casa.

Per gli immobili in comodato d’uso gratuito a parenti, quindi non locali e dove risulti essere questa abitazione principale della persona, sarà possibile ottenere uno sconto del 50% su IRPEF e addizionali e anche un’esenzione dell’IMU.

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