Impianto di messa a terra, cosa sapere prima di metterci le mani: ecco cosa dice la normativa

Una rigida normativa disciplina l’impianto di messa a terra. Capiamo meglio di cosa parliamo e quali indicazioni conoscere per non sbagliare.

L’impianto elettrico degli edifici deve rispettare una serie di normative al fine di garantire la sicurezza delle persone. La protezione è garantita dalla messa a terra, vediamo in che modo e come evitare rischi.

L’impianto di messa a terra è un sistema di protezione indispensabile nelle abitazioni per prevenire scosse elettriche e garantire il corretto funzionamento dei dispositivi di sicurezza. Ogni edificio deve avere questo sistema di protezione così come stabilito dalla normativa vigente. La sicurezza si crea grazie al collegamento delle parti metalliche non attive dell’impianto elettrico direttamente con il terreno.

Si garantirà la dispersione delle correnti elettriche anomale nel suolo in modo tale da evitare che tali correnti possano attraversare il corpo umano causando una folgorazione oppure danni all’impianto. Per spiegare in modo semplice, la messa a terra disegna un percorso sicuro che la corrente elettrica segue nel momento in cui si verificano guasti per ridurre i rischi di scosse elettriche e incendi. Abitazioni private, edifici commerciali e industriali sono obbligati per Legge ad avere un impianto di messa a terra.

Cosa sapere della normativa sull’impianto di messa a terra

La normativa di riferimento è CEI 64-8, stabilisce i requisiti tecnici per garantire la sicurezza nelle abitazioni ed edifici. Ogni impianto domestico o industriale deve avere un sistema di protezione contro le sovratensioni, tutte le masse metalliche devono essere collegate al terreno e l’impianto di messa a terra deve essere verificato periodicamente, Questo quanto previsto dalla normativa di riferimento.

Normativa impianto messa a terra
Impianto di messa a terra, obbligatorio nelle abitazioni (Designmag.it)

Obiettivo è assicurare che l’impianto funzioni correttamente e rispetti i requisiti di sicurezza. In caso di malfunzionamento o dell’assenza dello stesso, infatti, le conseguenze potrebbero essere molto gravi e mettere in pericolo le persone all’interno dell’edificio anche solo toccando un dispositivo elettronico durante un corto circuito o dispersione di corrente. Se la corrente dovesse attraversare il corpo umano, infatti, causerebbe lesioni, scosse violente e anche la morte.

Inoltre, senza messa a terra il salvavita non funzionerebbe efficacemente perché non rileverebbe correttamente la situazione di pericolo. La normativa stabilisce, poi, che per ogni impianto elettrico debba essere un impianto di messa a terra unico con dispositivi e masse metalliche collegati ad un unico punto a terra per garantire una corretta dispersione della corrente in caso di guasto ed evitare differenze di potenziale. La messa a terra, infine, deve essere collegata ad un dispersore come un picchetto metallico infisso nel terreno.

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