Cosa succede nel caso ci sia un immobile con più proprietari in un condominio? Ecco cosa devi assolutamente sapere a riguardo.
Una realtà molto comune, soprattutto tra i giovani, è dividere la proprietà di un’abitazione con altre persone, che risulta nell’essere titolari di una quota dell’immobile. Questo comporta diverse ripercussioni a livello condominiale, soprattutto per l’amministratore: come si dividono le spese? È necessario fare conti separati? Cosa succede se uno non paga? Chi conta per il voto in assemblea? Queste e altre domande riceveranno risposta nell’articolo qui sotto.
Questa realtà è molto frequente, e la Cassazione ha determinato che l’amministratore ha diritto a chiedere pagamento intero a ognuno dei proprietari. Secondo la Cassazione, infatti, questi rappresentano un unico insieme e sono obbligati in solido al pagamento delle spese. Sono, però, tenuti a pagare solo la propria parte della quota di proprietà. L’amministratore non presenterà conti separati, e si limiterà a chiedere il conto complessivo, che spetterà ai proprietari dell’immobile dividere in base alle rispettive quote. Non è necessaria lettera di sollecito. Con l’esistenza della responsabilità solidale sia l’amministratore che il condominio possono agire verso l’inquilino ritenuto più solvibile, che poi gestirà la cosa con gli altri titolari.
Secondo la responsabilità solidale passiva, se uno dei debitori non paga la sua quota ricade sugli altri, che dovranno coprire il debito. Questi potranno poi agire sul comproprietario non pagante e rivalersi, ma intanto devono pagare al posto suo.
Per quanto riguarda le assemblee, la convocazione è rivolta a tutti i comproprietari e tutti loro hanno il diritto di presenziare. Hanno, però, diritto a un solo voto, esercitato dal delegato scelto. Se questo sceglie di votare diversamente da quanto scelto dalla maggioranza gli altri proprietari possono chiedere il risarcimento del danno.
Se l’appartamento viene dato in affitto il contratto è considerato valido anche se firmato da uno solo dei comproprietari, essendo parti dell’ordinaria amministrazione dei titolari di un bene. Se l’appartamento viene effettivamente affittato, la Cassazione impone che ognuno dei co-locatori deve rispettare i termini del contratto di locazione. Ognuno dei locatori può agire verso l’inquilino se questo non paga o si rivela in altro modo inadempiente.
In genere uno dei comproprietari agisce col consenso degli altri, quindi quando fa una decisione si presume ci sia il tacito assenso degli altri, che di conseguenza non possono obiettare sulla decisione una volta compiuta. Infine, se uno dei comproprietari muore, la Cassazione ha chiarito che, in caso di affitto a un inquilino, questo continuerà a versare l’affitto agli altri comproprietari.