L’illuminazione corretta della casa non è un argomento marginale nell’arredamento. Poca luce o troppa luce possono fare la differenza.
Quando si parla di illuminazione bisogna prendere in considerazione diversi elementi che, se non sono bilanciati a dovere, rischiano di creare situazioni poco piacevoli.
Ed è per questo che moltissimi commettono gli stessi errori e si trovano poi a dover controbilanciare con soluzioni che potrebbero non piacere.
Per l’illuminazione bisogna tenere in considerazione la luce naturale dall’esterno e quella artificiale che si può produrre internamente. La combinazione di questi due elementi è quello che genera l’illuminazione corretta.
Per decidere qual è l’illuminazione corretta di ciascun ambiente la prima domanda che occorre porsi è quale sia la funzione di quell’ambiente e quali sono gli orari in cui l’ambiente viene utilizzato. Una volta risposto a queste domande si valuta l’apporto della luce naturale e l’eventuale aggiunta degli elementi di illuminazione artificiale.
Il soggiorno, per esempio, è un ambiente che viene utilizzato durante l’arco di tutta la giornata. Deve essere perciò illuminato in maniera ottimale anche quando la luce naturale non c’è. Le camere da letto invece sono sfruttate per la maggior parte del tempo quando la luce naturale non è più presente e quindi lampade, lampadari e altre fonti di luce artificiale devono entrare in gioco.
Gli ambienti di servizio, cucine e bagni, hanno bisogno di una buona illuminazione proprio perché sono quelle zone in cui si compiono determinate azioni. Calcolata la funzione dell’ambiente è necessario anche guardare a quelle che sono le dimensioni dell’ambiente.
Questo perché una stanza che può godere di luce naturale e che ha dimensioni ridotte ha bisogno di elementi di illuminazione artificiale minori o diversi rispetto ad una stanza dove la luce naturale fatica ad entrare oppure dove le dimensioni sono importanti.
Le dimensioni sono anche uno degli elementi che servono poi a calcolare l’effettiva quantità di luce artificiale che serve per rendere vivibile quell’ambiente se non c’è a disposizione luce naturale. La quantità di luce è espressa sulle lampade e le lampadine in lumen, che si calcolano in base ai metri quadrati della stanza da illuminare.
L’errore principale è quindi quello di non calcolare in anticipo la quantità di luce che sarebbe necessaria per l’ambiente. Questo è un problema che si può trovare in tutte le stanze ma qual è poi il modo di illuminare correttamente ciascun ambiente? Cominciamo con cucine e bagni.
Qui c’è bisogno di luci che siano funzionali e che illuminino in maniera uniforme tutto l’ambiente senza creare ombre che possono rendere la permanenza scomoda. In cucina sono utili non solo le luci a soffitto ma anche sistemi di illuminazione sottopensile per avere più luce quando si lavora. In bagno sarebbe opportuno illuminare la stanza con una luce centrale e con elementi aggiuntivi intorno allo specchio.
Il soggiorno e il salotto hanno necessità di avere luce che non sia solo funzionale ma anche piacevole. Si possono quindi disporre non solo lampadari da soffitto ma anche accenti portati da applique o lampade da terra. Da ultimo, nella camera da letto l’illuminazione deve essere calcolata in modo da essere utile per il tempo che si passa in questo ambiente ma anche piacevole. Si possono qui introdurre piantane senza dimenticare le luci da comodino e i nuovi elementi illuminanti che accendono la testiera del letto.