L’anticipo del TFR rappresenta un’opzione spesso sottovalutata ma estremamente utile per chi ha bisogno di liquidità.
Negli ultimi anni, i bonus casa sono diventati uno strumento cruciale per chi intende acquistare una nuova abitazione o effettuare lavori di ristrutturazione. Tuttavia, l’accesso a questi incentivi non è sempre facile: i requisiti si fanno sempre più stringenti e le risorse a disposizione sono spesso limitate. A fronte di ciò, chi desidera investire nella propria abitazione può sentirsi scoraggiato, soprattutto se si tratta di interventi importanti o dell’acquisto della prima casa.
Per fortuna, per chi non riesce ad accedere ai bonus c’è un’opzione che viene spesso trascurata, nonostante possa rappresentare una soluzione valida e accessibile per coprire queste spese: l’anticipo del trattamento di fine rapporto (TFR). Questo strumento, se ben utilizzato, può trasformarsi in un vero e proprio “bonus casa”, utile per finanziare progetti che altrimenti rimarrebbero irrealizzati.
Il TFR è una somma che si accumula nel corso degli anni di lavoro e che, in linea generale, viene corrisposta al lavoratore al termine del rapporto di lavoro. Esistono però specifiche circostanze in cui è possibile richiedere l’anticipo di una parte di questa somma, trasformandola in una risorsa immediata per far fronte a necessità importanti, come l’acquisto della prima casa o il sostegno a spese sanitarie.
Per poter richiedere l’anticipo del TFR, il lavoratore deve avere almeno 8 anni di servizio presso lo stesso datore di lavoro. L’anticipo può essere richiesto una sola volta nel corso del rapporto di lavoro e può coprire fino al 70% dell’importo maturato fino alla data della richiesta. Questo significa che, in determinate condizioni, il lavoratore può accedere a una somma significativa per coprire spese rilevanti, come quelle legate all’acquisto di una casa.
L’anticipo del TFR non può essere richiesto per qualsiasi tipo di spesa. È riservato a specifiche esigenze che il legislatore ha considerato prioritarie. Tra queste, l’acquisto della prima casa rappresenta la motivazione più comune. L’immobile deve essere destinato a residenza principale del lavoratore o dei suoi figli. Non è possibile, invece, richiedere l’anticipo per acquistare una seconda casa o per estinguere debiti pregressi, come un mutuo ipotecario già in essere.
Il portale di esperti in materia “La legge per tutti” ha poi sottolineato che, sebbene la legge non preveda esplicitamente la possibilità di utilizzare l’anticipo del TFR per ristrutturare una casa già di proprietà, alcuni contratti collettivi nazionali di lavoro (CCNL) potrebbero prevedere deroghe in tal senso. Questo rappresenta un ulteriore margine di flessibilità che vale la pena esplorare, soprattutto in un contesto in cui i bonus casa diventano sempre meno accessibili.