Se hai una stufa a gas in casa c’è un errore a cui devi fare molta attenzione, o potrebbe avere conseguenze fatali.
I sistemi di riscaldamento che possiamo trovare negli appartamenti sono diversi. C’è chi installa quello a pavimento e chi preferisce i classici radiatori, prevedendone almeno uno in ogni stanza. Ma ci sono anche i nostalgici che preferiscono affidarsi alle stufe, naturalmente comprandone di nuove e più efficienti. Le più diffuse sono a pellet, ma non mancano alcuni modelli a gas.
Le stufe di oggi hanno poco a che vedere con quelle del passato, per cui la sicurezza spesso era opzionale. Anzi, lasciarle accese tutta la notte poteva essere molto pericoloso, e negli anni ’70-’80 gli incidenti domestici dovuti a questi apparecchi non erano così rari. Ora i modelli in commercio sono senza dubbio molto più affidabili, ma non vuol dire che li si debba usare con leggerezza.
Una stufa a gas dopotutto è un bruciatore a fiamma libera, quindi preleva ossigeno dall’ambient ein forma costante finché rimane acceso. In più per far sì che funzioni in modo efficiente bisogna fare attenzione a come avviene l’installazione e occuparsi della manutenzione periodica. Fare un errore in uno di questi aspetti infatti aumenta i rischi legati all’utilizzo dell’apparecchio.
Il pericolo per la salute dovuto alla stufa a gas
I vigili del fuoco e i medici conoscono bene l’espressione ” morte bianca”, che si usa anche per riferirsi alla morte in culla dei bimbi piccoli, in apparenza senza motivo. In contesto domestico però indica l’avvelenamento da monossido di carbonio, un gas inodore e incolore indicato con la formula CO. Si accumula nell’ambiente quando c’è una combustione non ottimale.
Le responsabili dell’accumulo del CO sono spesso proprio le stufe a gas quando per esempio la stanza non è ben ventilata. L’ossigeno presente si consuma in fretta per mantenere accesa la fiamma e non essendoci ricambio si forma presto il monossido di carbonio. Chi si trova in casa lo respira e senza accorgersene va in asfissia, perché non ha più ossigeno da respirare.
I casi da avvelenamento da CO avvengono di frequente durante la notte, quando finestre e porte sono chiuse e quindi circola meno aria. Anche una cattiva manutenzione della stufa a gas può portare al rilascio di questa sostanza velenosa, perché l’apparecchio non è più così efficiente. Se funziona male tende a bruciare più ossigeno, esaurendo in fretta quello presente.
Per non rischiare conviene perciò lasciare sempre leggermente aperta una finestra di notte, anche solo socchiusa in modo che passi un filo d’aria. Non bisogna dimenticarsi poi che se non pulita a dovere la stufa può anche andare incontro a perdite di gas, che possono provocare un incendio.