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Normative

Il nuovo condono edilizio è una svolta per tanti: ecco come funziona

Il nuovo condono edilizio interesserà migliaia e migliaia di case: ecco tutto quello che c’è da sapere sul colpo di spugna

Sui condoni edilizi si scatena sempre la bagarre politica. Per il centrodestra sono generalmente un modo per sanare alcune piccole irregolarità e permettere al Paese lo sviluppo. Per il centrosinistra, invece, si tratta di premi che si danno ai furbetti che hanno costruito irregolarmente. Oggi, a prescindere da come la si pensi, ne sta per arrivare un altro. Ecco tutto quello che c’è da sapere.

Il condono edilizio, è una particolare tipo di condono, che permette di sanare le opere edilizie in contrasto con le norme urbanistiche e di conseguenza di eliminare i possibili provvedimenti sanzionatori. Sostanzialmente si chiude un occhio su alcuni fenomeni di abusivismo compiuti all’atto della costruzione di un edificio, oppure nell’ampliamento e, in generale, nella modifica della sua natura.

Il nuovo condono edilizio: cosa c’è da sapere

Escludendo i mini condoni edilizi, l’Italia in epoca recente ha avuto tre grandi condoni. Il primo, del 28 febbraio 1985, firmato dal primo Governo presieduto da Bettino Craxi. Il secondo, del 23 dicembre 1994, firmato dal primo Governo presieduto da Silvio Berlusconi. E poi ancora, quello del 24 novembre 2003, targato ancora una volta Silvio Berlusconi, con il suo secondo Esecutivo. Ora, però, è in arrivo un nuovo provvedimento. Ecco di cosa si tratta.

A firmare la proposta è il partito di Fratelli d’Italia, che vuole sanare gli immobili edificati entro i 150 metri dalla battigia, dove attualmente vige il vincolo di inedificabilità assoluta. Si andrebbe a derogare i limiti imposti dalla normativa del 1976 che aveva vietato la realizzazione di immobili entro i 150 metri della battigia. A firmare il provvedimento è il capogruppo del partito di Giorgia Meloni, Giorgio Assenza.

Tutto quello che c’è da sapere sul condono edilizio in arrivo foto: Ansa (Designmag.it)

Si tratta, in realtà, di un “mini” condono edilizio, dato che sarebbe circoscritto alla sola regione Sicilia. Assenza lo ha presentato in Commissione Ambiente e l’analisi del testo dovrebbe avvenire proprio in questi giorni. Per Assenza, così si salverebbero decine di migliaia, forse centinaia di migliaia, di case costruite tra il 1976 e il 1985. Sono in particolare le province di Palermo e Agrigento quelle dove si troverebbero più case abusive in Sicilia. L’obiettivo, a dire di Assenza, è quello di incentivare il turismo, dato che, negli ultimi 40 anni, la Sicilia è diventata una delle mete preferite in estate.

Ovviamente, non mancano le polemiche. Tanto dalle opposizioni, quanto dagli ambientalisti, dato che recentemente Legambiente ha stilato un report da cui si evince che dal 2004 al 2020 solo il 33% degli immobili abusivi è stato abbattuto. Già nel 2021 una proposta simile era stata respinta: staremo a vedere cosa accadrà oggi, dato che, secondo gli esperti, l’abusivismo edilizio è una delle principali cause che aggravano il rischio idrogeologico, particolarmente forte in Italia e in particolare in Sicilia.

Claudio Rossi

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Claudio Rossi