Il mutuo a tasso fisso ha un peso differente da Regione a Regione: l’Italia mostra scarsa uniformità nel trattamento dei finanziamenti.
Quando si tratta di acquistare un’abitazione, il tasso fisso nel mutuo resta un’opzione conveniente rispetto al tasso variabile solo in determinate Regioni. Di base, gli italiani sono più orientati ai finanziamenti che prevedono un tasso d’interesse invariabile per tutta la durata del piano di ammortamento, cioè fino alla completa estinzione del debito. Ma le abitudini stanno cambiando, di fronte a dei tassi troppo elevati e di norma poco equilibrati.
Si ripete spesso che, per questo tipo di prestito, le Regioni del Sud tendono a rilevare tassi di interesse più elevati rispetto a quelle del Nord. Ed è così già da un po’ di anni. C’è una provincia in particolare di una Regione del Sud che da quasi dieci anni presenta il tasso fisso più costoso in Italia. A livello regionale, è sempre una Regione del Sud a proporre i mutui con tasso fisso più elevato.
Si tratta del Molise: quindi la piccola Regione guida la speciale lista dei territori italiani caratterizzati da un tasso medio fisso sopra la norma. Seguono Calabria (la Regione dove si trova la provincia record citata più su: quella di Catanzaro) e Sicilia.
E quali sono invece le Regioni dove il mutuo a tasso fisso è più contenuto? Il risparmio è solo relativamente più basso, ma comunque evidente. Emilia Romagna, Lazio e Lombardia, che sono le Regioni che danno accesso a tassi più bassi riescono a proporre quote di due punti percentuali più basse di quelle molisane.
La Federazione Autonoma Bancari Italiani (FABI) ha recentemente analizzato l’andamento del costo dei mutui, rilevando ovviamente un incremento significativo e generalizzato. In Italia, ci sono posti dove l’aumento è arrivato a toccare quota 6,25%. Le ragioni sono note: inflazioni, politiche europee, revisione delle valutazioni del rischio da parte delle banche.
Chi ha scelto di sottoscrivere finanziamenti e mutui a tasso variabile sta attraversando la crisi più nera, per via dell’incremento dell’Euribor, che ha subito un’impennata di 450 punti nell’ultimo anno. Ma anche gestire un tasso fisso non è così sostenibile.
Le Regioni di Italia dove il tasso fisso del mutuo è più alto
Anche per i tassi d’interesse, dunque, vige una spaccatura fra Nord e Sud. Prendiamo la già citata provincia di Catanzaro, dove un mutuo di 150.000 euro rivela una rata mensile di 1.000 euro. In una città come Bologna, invece, un mutuo di 150.000 euro dà origine a una rata di soli 800 euro.
Ma a quali fattori può essere attribuita questa macroscopica differenza nei tassi di interesse tra le Regioni del Nord e del Sud? Per la FABI, il problema principale è che le banche considerano più rischioso erogare mutui nel Sud, e questo a causa delle economie regionali più deboli, del maggior numero di fallimenti aziendali e della maggiore instabilità occupazionale (al Sud ci sono più disoccupati).
Le elaborazioni della FABI sono fatte sui dati della Banca d’Italia aggiornati al mese di giugno 2023. La lista presentata della Federazione pone il Molise al primo posto fra le Regioni con il tasso fisso dei mutui più alto, con 6,25%. Poi c’è la Calabria, con una media del 6,23%.
Al terzo posto della speciale classifica c’è la Sicilia, con un tasso del mutuo fisso a 6,14%. La Campania è al 6,02% mentre la Puglia al 5,91%. Le Regioni dove il tasso è più basso sono la Lombardia (4,48%), il Lazio (4,24%) e l’Emilia Romagna (4,03%).