Se hai la fortuna di avere un balcone, dovresti sempre avere una pigna lì con te. Il motivo è incredibile ma quando lo scopri ti stupirà
Le conosciamo tutti perché, sebbene sappiamo esattamente che forma hanno e dove si trovano, hanno sempre quel qualcosa di magico che attirano il nostro sguardo e, soprattutto, quello dei più piccoli. Le pigne, infatti, non sono altro che le infiorescenze femminili degli alberi sempreverdi e vengono riciclate soprattutto a scuola per i lavoretti del periodo natalizio.
In casa, infatti, possono diventare perfette per un centrotavola autunnale o natalizio, oppure per confezionare qualche piccolo dono fai-da-te da regalare ad amici e parenti proprio in occasione del 25 dicembre o di un compleanno che cade in quel periodo. La loro forma le rende molto adatte al fai-da-te creativo!
Oggi, però, non vi proponiamo un modo di riciclare quelle che avete in giardino ma, al contrario, vi suggeriamo di prenderne una e di lasciarla così com’è sul balcone di casa vostra. Quando ne scoprirete l’utilità rimarrete stupiti!
Le pigne fungono da igrometri naturali e quindi, a seconda del livello di umidità circostante, cambiano il proprio aspetto. Di fatto, sul balcone permettono di prevedere il tempo che sarà: per usarle in questo modo è sufficiente appenderle a un filo, in giardino o sul balcone, e guardarle trasformarsi in base al meteo di quel periodo. Se è in arrivo la pioggia, infatti, la pigna si chiude su sé stessa; al contrario se arriva il sole e il bel tempo, rimane aperta.
Con i bambini, si può sperimentare questo bel gioco proposto dal WWF. Per realizzarlo sono sufficienti tre pigne secche di abete, pino o larice, tre contenitori e un timer: il tempo, il giorno che si sceglie di fare questo esperimento, dev’essere soleggiato.
Riempite un contenitore di acqua calda, uno di acqua fredda e il terzo lasciatelo vuoto, quindi mettete una pigna per contenitore. Settate il timer e, ogni 10 minuti, andate con i bambini a verificare com’è cambiata ogni pigna a seconda delle condizioni in cui è inserita. Dopo un’ora, quindi, rimuovete le pigne dai contenitori e osservatele, annotando le differenze. Vedrete che queste infiorescenze, a contatto con l’umidità dell’acqua, chiudono le loro scaglie; se, però, l’acqua è fredda, la chiusura è ancora più veloce. Questo avviene affinché si proteggano i semi, conservati all’interno.