Utilizzare la luce soffusa è dovuta ad un desiderio di relax, ma se usata nel modo scorretto può avere effetti negativi.
La luce soffusa è un elemento che sta conquistando sempre di più gli spazi di casa e non solo. Se pensiamo a come molte persone scelgano con cura l’illuminazione dei loro ambienti, non possiamo non notare come una luce morbida e delicata sia diventata un must. Ma cosa rende questa luce così affascinante?
Iniziamo dal concetto di relax. Quante volte ci siamo trovati a cercare la giusta luce per una serata rilassante? La risposta è sempre la stessa: una luce morbida, che avvolge senza essere invadente. Non c’è niente di più piacevole di un angolo di casa dove la luce è dolce e calda, ideale per sfuggire alla frenesia quotidiana.
A livello visivo, poi, la luce soffusa ha un’incredibile capacità di esaltare i colori e le forme degli ambienti, senza appesantirli. Che si tratti di una parete decorata o di un mobile che vogliamo mettere in evidenza, una luce delicata riesce a rendere tutto più interessante, aggiungendo un tocco di magia. Eppure, sempre la luce soffusa, ha un’altra faccia della medaglia: l’abuso può portare a conseguenze non troppo piacevoli per la salute, specialmente psichica.
Seppur affascinante, l’uso della luce soffusa ha diversi aspetti che andrebbero considerati. Si parte dal primo, quello visivo: l’impatto sui dispositivi elettronici. Molti di noi si trovano a guardare lo schermo di un computer, tablet o smartphone in ambienti scarsamente illuminati, ma questo può rivelarsi dannoso.
La luce tenue non consente agli occhi di adattarsi correttamente al contrasto, costringendoli a fare uno sforzo maggiore. Il risultato? Affaticamento visivo, mal di testa e difficoltà a concentrarsi.
Non è tutto: l’effetto psicologico di un’illuminazione debole può influenzare la nostra mente in modi sottili ma significativi. La luce stimola la produzione di serotonina, il nostro ‘ormone della felicità’. Se siamo costantemente circondati da ambienti poco illuminati, possiamo incorrere in un abbassamento dei livelli di serotonina, portando a stanchezza emotiva e un generale senso di apatia.
Quando si diventa troppo inclini a cercare il buio, potrebbe essere un segnale che c’è qualcosa a livello psicologico che non va. Non si tratta solo di un vizio estetico, ma di un possibile tentativo inconscio di schermarsi dalle difficoltà quotidiane.
Detto ciò, non è detto che bisogna rinunciare al piacere della luce soffusa in casa, specialmente alla sera dopo una giornata stressante, ma essere consapevoli di spetti secondari può forci riflettere di più sul nostro stato d’animo e sull’influenza che la luce ha su di noi.
Se non vogliamo rinunciare al piacere della luce soffusa, il trucco sta nell’equilibrio. Per esempio, le lampade a led a spettro caldo emettono una luce più naturale e meno invadente rispetto a quella fredda.