Il fascino delle curve: TENDENZE di arredo dal Salone del Mobile 2025

Al Salone del Mobile 2025 il design si fa curvo: arredamento stondato, morbido e accogliente, tra le tendenze più forti di quest’anno.

Probabilmente te ne sarai accorto anche tu. Ovunque ti giri, al Salone del Mobile 2025, è un susseguirsi di curve. Linee morbide, angoli smussati, volumi che sembrano voler accogliere più che occupare spazio. È un ritorno, sì, ma non per nostalgia. È come se il design avesse rallentato un attimo, prendendosi il tempo per diventare più empatico.

Dopo tutto quello che abbiamo passato negli ultimi anni con la pandemia, aveva senso che qualcosa cambiasse. Le forme rigide sembrano stonare con il bisogno di casa che oggi abbiamo: uno spazio che non sia solo bello, ma anche rassicurante. Il Salone ha mostrato chiaramente questo passaggio. Non basta più arredare, ora si vuole qualcosa che accompagni, che stia vicino, che faccia quasi da compagnia. Vediamo più da vicino alcuni pezzi che rientrano in questo concetto.

Il ritorno del biomorfismo: natura senza imitazione

Parliamo di divani che sembrano isole morbide, da vivere in mille modi. Il Camaleonda di B&B Italia, ad esempio, è tornato, ma non come lo ricordavamo. Questo iconico sistema modulare, originariamente progettato nel 1970, è stato rieditato mantenendo le sue caratteristiche distintive, come il modulo di seduta da 90×90 cm, lo schienale e il bracciolo. Tra le nuove nuove texture, richiami alla natura, tessuti sostenibili, ispirazioni alle stringhe del DNA, alle onde sonore e alle geometrie della natura. Realizzato con materiali sostenibili, il divano riflette l’impegno condiviso dei due brand per la circolarità e l’innovazione dei materiali.

divano
Il ritorno del biomorfismo: natura senza imitazione – foto shop.bebitalia.com – designmag.it

Anche l’illuminazione ha seguito questa direzione. Foscarini e Flos hanno presentato lampade che sembrano uscite da un sogno naturale. Non sono lampade nel senso classico del termine, sono oggetti sospesi che ricordano conchiglie, onde, lenze con pesci che sembrano muoversi. C’è qualcosa di molto fisico in tutto questo, ma anche poetico. Le lampade di Flos, per esempio, con quelle forme organiche che richiamano foglie che cadono, cambiano la percezione dello spazio. Una luce che respira, che si muove, che interagisce con chi abita. Foscarini ha presentato pezzi che sembrano in bilico tra arte e funzione, come se volessero invitarti a rallentare, a osservare.

lampada
Illuminazione organica: quando la luce sembra viva – foto flos.com – designmag.it

Il filo rosso che tiene tutto insieme è il biomorfismo, e no, non è solo una parola complicata da architetti. Negli anni ’60 e ’70 era una risposta creativa a un mondo in trasformazione, e oggi sembra tornare per lo stesso motivo. Solo che ora abbiamo materiali diversi, più sostenibili, più intelligenti, e una sensibilità diversa. I designer di oggi non copiano la natura, ci dialogano. Le forme non sono “a forma di”, ma “ispirate da”. Non vogliono imitare, ma evocare. Una sedia può ricordare una foglia non perché ne riprende i contorni, ma perché ti fa sentire protetto come sotto un albero. Quello che cambia è l’intenzione: si tratta di creare connessione.

E poi, c’è il punto forse più importante di tutti. Le curve non servono solo a decorare. Sono una scelta che ha un impatto emotivo. Le forme morbide rilassano, invitano al movimento, ma con calma. Fanno sembrare una stanza più ampia, meno rigida, più viva. Anche in un appartamento piccolo, una curva ben messa può fare miracoli. Lo spazio diventa fluido e si respira meglio. E forse ci si sente anche un po’ più liberi. Non è una magia, è design che sa ascoltare.

In fondo, quello che il Salone di quest’anno ci ha lasciato non è solo una lista di nuovi pezzi da desiderare. È un cambio di approccio. L’arredo non entra più in casa per riempire, ma per accompagnare. I mobili non sono più forme ferme, sono gesti. E le curve, in tutto questo, sono solo il linguaggio più naturale per dire: tranquillo, qui ci sei tu.

Gestione cookie