Ci sono casi in cui il cappotto termico è obbligatorio: ecco come evitare le sanzioni e verificare se rischi la multa, cosa devi sapere
Che sia inverno o che sia estate è sempre il momento opportuno per coprire il tuo palazzo con un cappotto termico: la soluzione ottimale per ridurre le dispersioni di calore contribuendo al risparmio energetico in ogni stagione. Si tratta del più comune sistema di isolamento, applicabile alle cosiddette pareti disperdenti sia di edifici di nuova costruzione, sia nell’ambito di interventi di ristrutturazione.
Esistono casi, però, in cui il cappotto termico non è una scelta, ma un obbligo. Come ogni obbligo che si rispetti, anche in questa ipotesi, a ogni violazione sarà prevista un’apposita sanzione. Bisogna conoscere questi casi particolari previsti dalla legge nazionale e dalle normative europee, proprio per non incorrere in multe, spesso anche molto salate. Ecco cosa sapere.
Il cappotto termico resta comunque una soluzione conveniente, in quanto riduce i consumi di riscaldamento e raffrescamento, quindi, anche laddove risulti obbligatorio, realizzarlo sarà sempre e comunque un vantaggio per chi ne usufruisce.
Cappotto termico obbligatorio: farlo presto per evitare multe
Il cappotto termico ha il vantaggio di isolare termicamente l’abitazione, in modo da ridurre ogni tipo di consumo derivante dal riscaldamento o raffrescamento, aumentando così i comfort per chi vive all’interno dell’edificio e al contempo incrementando di molto il valore complessivo dell’immobile.
Quando, però, questo sistema di isolamento non è il frutto di una scelta volontaria, ma un obbligo previsto dalle normative cogenti, è necessario sapere cosa dice la disciplina legislativa per evitare eventuali violazioni, anche inconsapevoli, ed esser costretti a pagare multe molto salate. Le norme di riferimento sono le seguenti: la Direttiva Europea 2010/31/UE, il Decreto Legge 63/2013, e il D.M. 26 giugno 2015, vediamole più nel dettaglio.
All’allegato 1 punto 1.4.3 del Decreto Requisiti Minimi del 2015, è chiaramente specificato che, ove un condominio o il proprietario di un immobile decida di intervenire in modo significativo sulla facciata di un determinato edificio, ha l’obbligo di installare un cappotto termico. Esistono però dei requisiti precisi che fanno scattare tale onere, vediamoli meglio.
L’obbligo scatta soltanto ove i lavori di rifacimento interessino più del 10% della superficie disperdente lorda dell’edificio. Questo perché, in tale ipotesi, è necessario adeguare l’immobile ai requisiti minimi di efficienza energetica, mediante sistemi di isolamento termico, solitamente consistenti in cappotti o facciate ventilate. Ove fosse obbligatorio, esistono finanziamenti appositi.