La direttiva Case Green è stata approvata dal Parlamento Europeo. Circa il 50% delle case in Italia risulterà non essere a norma.
È stata approvata dal Parlamento Europeo – in via definitiva – la direttiva Case Green, per cui tutti gli edifici residenziali dei Paesi europei dovranno essere a emissioni zero entro il 2050. Conosciuta anche come direttiva sull’Efficienza Energetica degli Edifici (EPDB), questa ha come obiettivo l’azzeramento delle emissioni per ciò che concerne gli immobili europei.
Naturalmente, è previsto che ogni Stato abbia un piano nazionale di ristrutturazione, che dovrà indicare gli obiettivi da raggiungere. Allo stato attuale, il 50% delle case in Italia non è a norma. Scopriamo cosa cambia per i proprietari.
Le novità della direttiva Case Green
La novità principale della direttiva Case Green è quella sulle ristrutturazioni, per cui ogni Paese membro dovrà stilare un piano nazionale per diminuire il consumo energetico degli edifici. Entro il 2050, gli edifici residenziali dovranno essere a zero emissioni, con un taglio del 16% entro il 2030 e del 22% circa entro il 2035.
Oltre al capitolo ristrutturazione, la direttiva EPDB dovrà concentrarsi anche sull’eliminazione dell’utilizzo delle caldaie a gas metano nelle abitazioni e, dunque, dei combustibili fossili. In questo caso, la data è quella del 2040, ma già dal prossimo anno i Paesi europei non offriranno più incentivi fiscali per l’installazione di sistemi di riscaldamento del genere. Si volgerà lo sguardo verso pompe di calore e l’elettrificazione dei sistemi di riscaldamento, così da consentire l’utilizzo di energie rinnovabili per quello che riguarda gli edifici a zero emissioni.
Com’è logico che sia, i nuovi edifici dovranno essere “solar-ready” ovvero con la predisposizione di impianti solari o fotovoltaici sui tetti. Per gli edifici che sono già idonei, i pannelli solari dovranno essere installati dal 2027.
Stando ai dati dell’ISTAT, più dell’82% degli edifici italiani risultano a uso residenziale e la maggior parte hanno un’età abbastanza avanzata: circa il 60% – secondo l’ENEA – ha un’età media di 60 anni e una classe energetica G o E. Stando a questi dati, praticamente, circa il 60% delle abitazioni in Europa necessiterà di interventi di ristrutturazione entro il 2050. Il 95% delle case costruite nel 2022 è, invece, appartenente alla classe A per quanto riguarda l’efficienza energetica.
La direttiva sull’Efficienza Energetica degli Edifici (EPDB) sarà in vigore a venti giorni dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. La Commissione UE non erogherà nuovi fondi, ma potranno esserci stanziamenti come il PNRR, i Fondi di Coesione e il Fondo Sociale per il Clima. Oltre a ciò, potrebbero esserci delle misure che riguardano i prestiti sulle ristrutturazioni per quei nuclei particolarmente fragili.