Ipoteca sulla prima casa, quando scatta e le possibili tutele del debitore. Una breve panoramica sull’argomento.
L’ipotesi di un’ipoteca è definita con precisione dalla legge, in particolare dal Codice Civile. Si tratta di una garanzia che dà al creditore il diritto di espropriare i beni bloccati a tutela del suo debito e di essere soddisfatto di preferenza sul prezzo ricavato dall’espropriazione. In altre parole, con l’ipoteca il creditore blocca di fatto i beni del debitore e ottiene una precedenza sul ricavato della vendita del bene ipotecato.
Le ipoteche non scattano però soltanto in caso di rapporti tra privati cittadini, ma anche nel caso di debiti del contribuente con l’Agenzia delle Entrate. È una misura cautelare con cui il Fisco tutela i suoi diritti nei confronti del contribuente, in questo senso simile al fermo amministrativo di una vettura.
Limitazioni e condizioni per l’ipoteca: le regole del Fisco
Bisogna considerare l’ipoteca come il primo passaggio dell’iter intrapreso dal Fisco per l’ottenimento di quanto gli spetta. Tra l’altro ci sono condizioni e limitazioni per l’azione intrapresa dall’Agenzia delle Entrate. Primo aspetto la quantità del debito che permette l’iscrizione dell’ipoteca.
Questa può avvenire solo per debiti superiori a 20mila euro e per un importo pari al doppio del credito totale per il quale si agisce (per un debito di 30mila euro, l’ipoteca iscritta sarà di 60mila euro). Da ricordare poi che il Fisco può agire sugli immobili di proprietà del debitore, compresi quelli in comproprietà (con ipoteca iscritta sulla quota del debitore) e gli immobili considerati abitazione principale.
Quindi il Fisco può iscrivere ipoteca anche sulla prima casa anche se non ci sono le condizioni per l’espropriazione forzata. Infatti i limiti dell’ipoteca (20mila euro) e quelli della procedura esecutiva (120mila euro) sono da tenere distinti. Prima dell’ipoteca comunque l’Agenzia deve notificare al contribuente un preavviso con l’invito a saldare il debito entro 30 giorni, con l’avvertenza dell’ipoteca in casi di mancato pagamento.
Per evitare l’ipoteca il contribuente può: pagare entro 30 giorni; chiedere la rateizzazione delle somme a debito; presentare una domanda di sgravio o sospensione del provvedimento (se previsto dalla norma). Come detto l’ipoteca è una garanzia per il creditore, questo per ottenere la soddisfazione del debito deve proseguire con la procedura esecutiva.
Questa si avvia con il pignoramento del bene, che tuttavia presenta delle limitazioni per il Fisco. Il pignoramento da parte dell’Agenzia delle Entrate infatti può partire solo a patto di precise condizioni e trascrizione nei registri immobiliari di un avviso, notificato al debitore entro i 5 giorni successivi.