Quali sono le strade possibili per poter beneficiare di bonus sulla sostituzione delle porte interne di casa? Ecco le soluzioni più convenienti da adottare.
In molti sono a conoscenza dell’esistenza di bonus per sostituire le porte d’ingresso di casa ma come procedere nel caso in cui quelle che si intende cambiare sono le porte interne? Esiste un bonus a tal proposito e, in caso affermativo, qual è quello che permette di risparmiare di più?
Vi diamo subito una brutta notizia: uno specifico bonus porte interne non esiste ma non disperate! Si può comunque intervenire risparmiando moltissimo, semplicemente sfruttando una serie di agevolazioni indirettamente connesse a questo intervento. Scopriamolo.
Come beneficiare del bonus porte interne: i metodi consigliati
Il modo migliore per ottenere un’agevolazione fiscale a fronte della decisione di sostituire le porte interne di casa è quello di conoscere la panoramica di bonus esistenti per capire a quale ‘agganciarsi’. Infatti in questo modo sarà possibile gestire senza intoppi la relativa pratica evitando errori che potrebbero bloccare tutto. Ebbene sostanzialmente la panoramica dei bonus affini a questo tipo di intervento ne comprende quattro ovvero Superbonus al 90, 70 e 65%, bonus ristrutturazione al 50%, bonus barriere architettoniche al 75% ed Ecobonus al 50%.
La prima opportunità è rappresentata dal bonus ristrutturazione che consente di recuperare il 50% delle spese sostenute per interventi di manutenzione ordinaria o straordinaria, risanamento conservativo, restauro o ristrutturazione. L’installazione delle nuove porte interne dovrà essere pertanto effettuata nell’ambito dell’insieme di opere previste, non è sufficiente dunque effettuare solo quel tipo di intervento. Occorre inoltre obbligatoriamente l’autorizzazione comunale sotto forma di Scia, Cila o permesso di costruire nel caso di allargamento o spostamento delle porte così come per molteplici altri lavori quali il rifacimento dell’impianto elettrico o di riscaldamento o modifiche strutturali. Il limite di spesa massimo complessivo è pari a 96mila euro con detrazione ripartita in dieci anni.
Con l’ecobonus al 50% il requisito necessario è che le porte vadano a contribuire al miglioramento delle prestazioni energetiche della casa. Un esempio può essere una porta interna che rappresenti il ‘confine’ tra una stanza priva di riscaldamento ed un ambiente riscaldato. In questo caso però la spesa detraibile potrà essere solo quella delle porte sostituite senza necessità di interventi trainanti ma occorrerà rispettare specifici requisiti. Terza possibilità è rappresentata dal superbonus valido fino al 31 dicembre 2025 con detrazione al 90% per il 2023, del 70 nel 2024 e del 65% nel 2025. Le regole per l’intervento prevedono anche in questo caso che vi siano opere trainanti per poter sostituire le porte interne beneficiando di uno sconto.
Cos’è il bonus barriere architettoniche
Infine troviamo il bonus barriere architettoniche, uno sconto del 75% esteso anche alle porte interne a patto che rispettino specifici requisiti presenti nel Decreto Ministeriale n.236 del 14 giugno 1989 e che di fatto vadano a migliorare l’accessibilità dell’abitazione nell’ottica del superamento delle barriere architettoniche. I modelli di porte che andranno installate dovranno dunque essere conformi a specifiche normative per poter beneficiare del maxi sconto cumulabile con altri interventi.