Ogni giorno entriamo a contatto con moltissimi germi e batteri, ma la cosa assurda è che non siamo nemmeno consapevoli di farlo.
Un po’ di anticorpi si sà, non fanno mai male: questo è ciò che ci siamo sentiti ripetere come una sorta di mantra da generazioni in generazioni. Per quanto sia vero che vivere in una bolla di cristallo non ci libererà dalla possibilità di esporci a relazioni, è anche vero che alcune comuni abitudini sono più deleterie di quanto possiamo immaginare.
Ci sono oggetti che, sia per il loro utilizzo che per l’ambiente in cui sono esposti, sono naturalmente fonte di batteri e funghi. Questi, possono causarci infezioni senza nemmeno accorgercene.
Uno tra tutti è l’apparecchio che probabilmente state tenendo in mano in questo momento. Pensandoci, quante volte avete passato una salvietta igienizzante sullo smartphone? E quali sono le zone in cui è stato nelle ultime 24h? Insomma, gli accorgimenti a cui non diamo attenzione sono tanti, ma gli oggetti più soggetti a creare la formazione di batteri e le infezioni che ne conseguono sono riposti nel nostro bagno e in cucina.
I focolari di germi e batteri: questo è il luogo ideale per la loro formazione
Delle volte ci facciamo attenzione, mentre altre sottovalutiamo il problema. In questo caso parliamo dei tessuti, quelli che per ovvie ragioni entrano in contatto costante con l’umidità. Nel dettaglio, degli asciugamani del bagno, nonché gli stracci della cucina.
Partiamo da questi ultimi. Gli straccetti vengono utilizzati principalmente per asciugare e pulire i ripiani della cucina, nonché le stoviglie dopo il lavaggio. Tuttavia, non è difficile accorgersi che asciugarli non è poi così semplice, tanto che se non fatto correttamente, al prossimo utilizzo si può notare un odore acre e poco piacevole.
Ecco, lo stesso straccio che stiamo utilizzando per asciugare i nostri piatti e posate con cui mangeremo, è ricco di germi, batteri e muffe che poi andranno a loro volta a contatto con la nostra bocca.
Lo stesso, seppur in maniera differente, vale per gli asciugamani. Questi componenti tendono ad accumulare residui di pelle morta e umidità, per poi essere passati sul nostro viso o sulle parti intime, rendendo il nostro corpo altamente soggetto al contatto. Cosa fare? In primo luogo, i tessuti andrebbero sempre asciugati in maniera corretta: o con l’aiuto di un termosifone o all’aria aperta.
Oltre a questo, gli esperti consigliano di lavare gli asciugamani e gli stracci da cucina ogni tre giorni a 60°. Le muffe e batteri, infatti, difficilmente si eliminano con un lavaggio a freddo. Questi piccoli accorgimenti, seppur apparentemente banali, possono fare la differenza nella formazione di malattie ed infezioni che, altrimenti, si formerebbero senza che nemmeno ne sappiamo il reale motivo.