Cattedrali della Cultura 3D, il film documentario realizzato da un’idea di Wim Wenders, in collaborazione con altri registi di fama internazionale, narra la vita che si svolge ogni giorno all’interno, ma anche all’esterno, di sei edifici simbolo dell’architettura e della cultura umana del sapere, dell’arte. Luoghi iconici e vicini a molte persone, posti dove in ogni momento la vita regala le sue mille espressioni, ripresi secondo l’occhio vigile di direttori creativi che li hanno scelti con cura e attenzione.
Ognuno dei sei registi, infatti, ha selezionato in base ai propri vissuti ed esperienze, l’edificio più vicino a sé e con il proprio singolare approccio artistico l’ha rivelato, ne ha svelato l’anima. La Filarmonica di Berlino, la Biblioteca Nazionale Russa di San Pietroburgo, il Carcere di Halden, il Salk Institute, l’Opera House di Oslo e il Centre Pompidou sono il cuore di Cattedrali della Cultura, i palazzi che hanno segnato l’evoluzione dell’architettura.
Vediamo nel dettaglio questi edifici che hanno segnato l’evoluzione dell’architettura!
Nel cuore pulsante della grande Berlino si erge la Filarmonica di Hans Scharoun, un’opera moderna e ricca di idealismo. La caratteristica di questa struttura è la forma pentagonale, non solo esternamente ma anche all’interno. Al centro dell’edificio c’è il podio dell’orchestra mentre attorno a questo ci sono delle gallerie per il pubblico sviluppate lungo tutti i cinque angoli della costruzione, tanto da creare una serie di illusioni ottiche.
Negli anni la Filarmonica di Berlino è stata interessata da una serie di lavori, tra cui la doratura realizzata sull’esterno, aggiunta a cavallo degli anni ’80, e la Kammermusiksaal, la sala per la musica da camera, realizzata tra il 1984 e il 1987 da Edgar Wisniewski, che si è basato sui disegni originali dell’architetto Hans Scharoun. Il palazzo, che è stato costruito tra il 1960 e il 1963, è sorto accanto a un’altra imponente creazione architettonica, oggi decaduta: il Muro di Berlino.
Progettata a San Pietroburgo da Yegor Sokolov, la Biblioteca Nazionale Russa è un grande edificio che raccoglie al suo interno le più importanti opere nazionali e una vasta collezione di testi di letteratura straniera. È la più antica biblioteca pubblica della Russia ed è una delle più grandi al mondo. È stata fondata nel 1714 per lo zar Pietro il Grande e man mano è stata arricchita da Alessandro Suvorov. Inaugurata nel 1841, ha assistito alle diverse peripezie che hanno segnato la storia del Paese. Prima della fine del secolo è stata riorganizzata dal conte Korf e, in seguito, è divenuta biblioteca di Stato. Oggi vanta una grande varietà di testi molto importanti, tra cui manoscritti e tanti dei primi libri a stampa.
Halden, la prigione di massima sicurezza norvegese aperta lo scorso 8 aprile del 2010, è stato etichettato come il “carcere più umano del mondo”. Qualcuno l’ha persino soprannominata “prigione a cinque stelle”, un luogo dove i detenuti sarebbero stati accolti con grande ospitalità, godendo di tutti i comfort, dalla tv al frigorifero. Situato a sud-est di Oslo, il carcere di Halden può contenere poco più di 250 persone. Ciò che lo contraddistingue è proprio il design, in particolar modo quello degli interni, studiati per far sì che tutta la prigione somigli quanto più possibile al mondo esterno.
Alle finestre non ci sono le solite sbarre: ognuna offre infatti una vista rilassante sul paesaggio naturale norvegese. Michael Madsen, l’architetto che si cela dietro l’ambizioso progetto, ha invertito la tendenza, trasformando il concetto classico di istituto penitenziario punitivo in uno spazio finalizzato a una più rapida re-integrazione. Nel carcere di Halden sono detenuti alcuni dei più pericolosi criminali norvegesi, tra cui Andres Breivik, l’autore degli attentati che hanno scosso il Paese nel luglio 2011.
Ideato da Louis Kahn, il Salk Institute for Biological Studies, a La Jolla in California, è considerato uno dei grandi capolavori dell’architettura moderna. Progettata tra il 1959 e il 1965, questa costruzione ha rappresentato per il suo autore una grande sfida. Commissionato al designer direttamente dal famoso virologo Jonas Salk, questo edificio è stato pensato come una casa-monastero, dove gli scienziati potessero lavorare in sintonia con la natura. L’istituto ha una forma molto particolare, caratterizzata da una serie di angoli imponenti.
Molto particolare il vuoto centrale, una vera e propria piazza in travertino, che si apre verso il cielo. La paternità di questo spazio a cielo aperto non è però di Kahn, che inizialmente ha progettato un giardino, ma del suo amico e maestro messicano Luis Barragán, che in un dialogo a due ha dichiarato: “Io non metterei assolutamente degli alberi e neppure un prato a riempire questo spazio. Deve essere una piazza di pietra, non un giardino. Se tu farai di questo una piazza, otterrai una facciata, una facciata che guarda verso il cielo.”
Progettato nel 2000 dallo studio Snøhetta ma portato a termine solamente nel 2008, l’Opera House di Oslo è un capolavoro artistico di vetro e marmo. Vanta un enorme tetto bianco a spiovente, che si eleva direttamente dall’Oslofjord, e ha un’ampia copertura di pannelli solari, capace di fornire energia a buona parte del Paese.
Il Guardian, nel 2008, subito dopo l’inaugurazione di questo meraviglioso edificio, realizzato per ospitare l’opera e il balletto norvegese, ha scritto: “L’opera di Oslo è una dichiarazione di bellezza e potere, dove risplendono musica e canto, una costruzione che annuncia l’ingresso della Norvegia nella cultura.”
Richard Rogers e Renzo Piano hanno progettato nel 1977 il famoso Centre Pompidou, un’affascinante opera postmoderna con struttura in acciaio dalle cromie forti e brillanti e pareti in vetro. La forma è quella di un grande parallelepipedo molto ampio, un posto capace di ospitare tantissime persone, curiosi e non. Al suo interno accoglie una collezione di architettura e una di design, un centro di creazione industriale, una biblioteca e una videoteca e anche l’Ircam, il centro dedicato alla musica e alle ricerche in materia acustica.
L’edificio è stato voluto da Georges Pompidou, eletto presidente della Repubblica francese nel 1969, il quale, ha raccontato di desiderare che “Parigi avesse un centro culturale come già hanno cercato di proporre gli Stati Uniti con un successo finora discontinuo, che sia museo e centro di creazione, dove le arti visive si accompagnino alla musica, al cinema, ai libri, alla ricerca audio-visiva e così via.” Ogni anno, il Centre Pompidou ospita numerose mostre ed eventi artistici.