Ho intestato la casa a mio figlio e ora vuole cacciarmi: mi ha salvato il mio avvocato con questo consiglio

Cosa sapere se un figlio vuole cacciare di casa il padre, dopo che gli ha intestato la casa

La situazione economica generale di questo periodo storico obbliga tantissimi giovani a chiedere aiuto ai genitori per poter acquistare un immobile. Questo aiuto può configurarsi semplicemente come la richiesta di fare da garante per la sottoscrizione di un mutuo, mentre in altri casi può essere un prestito di una parte della somma utile all’acquisto e in altri ancora l’acquisto da parte del genitore che però intesta l’immobile al figlio.

In nessuno di questi casi la legge prevede che il genitore abbia il diritto di abitare nella casa che ha contribuito ad acquistare o che ha acquistato per il figlio. Una volta che l’immobile viene intestato al figlio, infatti, questo diventa l’unico proprietario, in quanto l’acquisto viene considerato una donazione indiretta.

Esattamente come accade per le donazioni dirette – nel  caso in cui l’immobile sia di proprietà del genitore che lo passa al figlio – si tratta di una cessione gratuita della proprietà e del diritto di utilizzo, salvo che da contratto o tramite scrittura dal notaio si stabilisca diversamente.

Come mantenere il diritto di abitazione quando si dona l’immobile ad un figlio

Nel caso in cui un genitore che acquista un immobile per un figlio non abbia altra dimora in cui stare, è opportuno per questo riservarsi tramite contratto il diritto di usufrutto o abitazione. Nel caso in cui si decida di basarsi sul rispetto, l’affetto e la fiducia dei figli senza ricorrere ad una scrittura, il rischio di essere sfrattati esiste e non c’è nulla che legalmente si possa fare per evitarlo.

Donna preoccupata
Come mantenere il diritto di abitazione quando si dona l’immobile ad un figlio – designmag.it

L’unica possibilità che rimane al genitore sfrattato è quella di annullare l’atto di donazione, tuttavia questa possibilità si configura solo nel caso in cui il figlio si è macchiato di gravi atti di ingratitudine nei suoi confronti:

  • se il figlio ha commesso reati gravi contro il genitore, come tentato omicidio o lesioni volontarie;
  • se ha posto in essere atti gravemente offensivi e lesivi dell’onore e della dignità del genitore;
  • se ha arrecato un danno doloso rilevante al patrimonio del genitore;
  • se ha rifiutato senza giustificato motivo di prestare gli alimenti al genitore in stato di bisogno.

Se dunque non vi è una clausola contrattuale scritta e non si verificano atti di grave ingratitudine, la donazione dell’immobile non permette al genitore di abitare lo stesso. Ciò tuttavia non significa che il figlio possa cacciare in maniera coercitiva o in modo illecito il genitore, magari cambiando le serrature.

Se questo desidera che il genitore lascia la casa è necessario che gli dia il tempo di trovare un altro immobile, compatibilmente con le sue disponibilità economiche. Qualora non si riesca a trovare un accordo in questo senso, i figli hanno anche il diritto di richiedere tramite atto giudiziale che il genitore lasci la casa di loro proprietà.

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