Con spirito archeologico, gli architetti hanno pensato un design che induce i visitatori di guardare sotto la superficie del parco, come pure indietro nel tempo nel tempo attraverso i frammenti fisici delle strutture precedenti.
Si scaverà cinque fino a raggiungere le acque sotterranee ottendendo un waterhole che unisca l’acqua e la terra sotto il nuovo padiglione.
“Sulle fondamenta di ogni singolo padiglione, abbiamo estrudere una nuova struttura come elementi portanti per il tetto del nostro padiglione (…) Il tetto, a secco, sarà utilizzabile come una pista da ballo o semplicemente come una piattaforma sospesa sopra il parco. In eventi speciali raccoglierà l’acqua piovana che potrà essere scaricata, come da una vasca da bagno, nel waterhole” dicono gli architetti.
Il dodicesimo padiglione della Serpentine gallery, la struttura temporanea dei Giardini di Kensington era stata firmata l’estate scorsa da Peter Zumthor e prima ancora da Jean Nouvel, dallo studio SANAA e da Frank Gehry.