Se si vive in affitto ma la caldaia improvvisamente si rompe, qualcuno dovrà pur pagare i lavori di riparazione. Ecco cosa dice la legge
Soprattutto a causa degli attuali costi delle case specialmente in alcune città d’Italia come Milano o Roma sempre più giovani, per la loro prima casa fuori dal nido dei genitori, optano per l’affitto. Per quanto consapevoli che si tratti di una spesa che di fatto a lungo termine non restituisce niente, poiché la casa rimane del proprietario, l’affitto consente comunque di godere della propria libertà e assicura anche la possibilità di andarsene quando lo si desidera, previo preavviso. Inoltre, chi ha uno stipendio basso può avere un affitto davvero leggero: ecco come.
Quando si stipula un contratto di affitto è bene leggere ogni voce ed ogni clausola, poiché le spese legate all’abitazione e all’eventuale manutenzione possono essere sia a carico del proprietario che dell’inquilino, del tutto o in parte. Oggi parliamo dell’eventualità di un intervento sulla caldaia oltre alla manutenzione, da fare sempre (ecco cosa si rischia se la si salta): ecco chi lo deve pagare.
Chi paga la manutenzione di una casa in affitto
La legge è molto precisa sul tema della divisione delle spese tra inquilino e proprietario dell’abitazione, con un valido contratto d’affitto. Inoltre, anche la Cassazione si è espressa in merito, scendendo nel dettaglio in tema di rimborsi, addizioni ed innovazioni, quindi ad oggi è impossibile dire di trovarsi impreparati in merito. Secondo il Codice Civile, è il proprietario dell’immobile che si fa carico delle spese relative alle riparazioni domestiche: fanno eccezione, però, le attività di piccola manutenzione.
Facendo degli esempi pratici, le spese a carico dell’inquilino di casa sono quelle relative allo spurgo dei pozzi neri, alla fornitura di acqua, energia elettrica, condizionamento dell’aria e riscaldamento o altri servizi comuni, quelle per il funzionamento dell’ascensore, per il servizio di pulizia e infine il 90% delle spese di portineria. Queste vanno sostenute entro due mesi dalla richiesta, effettuata dal proprietario.
L’intervento di manutenzione sulla caldaia per un guasto determinato dal normale deterioramento legato all’uso quotidiano deve essere pagato dall’inquilino ma nel caso in cui il problema nasca da un guasto addebitabile né all’uso, né all’inquilino allora in questo caso la spesa va sostenuta dal proprietario. Nel caso in cui quest’ultimo non voglia pagare questo costo, l’inquilino ha diritto di portarlo in tribunale recedere dal contratto.