Un punto di vista sul quale sarebbe interessante indagare è quello sul significato della parola Design, al di là della vera e propria traduzione letteraria.
Design, infatti, sembra avere come immediata corrispondenza italiana il termine ‘Disegno’ o ‘Disegnare’, legato all’idea di creare nuove forme o sviluppare linee grafiche. A parere mio però vi è un’altra traduzione quasi ‘nascosta’, che, forse, meglio dovrebbe essere il vero significato della parola: ‘conoscere’ la materia sulla quale si sta focalizzando lo studio e l’attenzione del Designer.
Non può esserci il disegnare, il progettare qualcosa senza conoscerne la materia. La capacità di gestire le caratteristiche dei materiali sono la vera chiave per poter entrare nel mondo dell’immortalità nel design.
Come potrebbe essere altrimenti? Come poter affrontare e piegare le modalità con le quali la materia si adatta ai processi produttivi? Come condurre la parte grafica senza ‘offendere’ le peculiarità della materia?
Ogni materia con quale si inizia a lavorare o, come dire, fare del Design ha una propria forza, una sua vita e di conseguenza un suo linguaggio. Dunque il vero Designer è un cultore della materia, un fine conoscitore dell’elemento con il quale sta lavorando.
Designer sarebbe quindi più un sinonimo di specialista della materia, un fine conoscitore, un attento analizzatore piuttosto che qualcuno che crea e lavora, anche sapientemente, sulle forme.
Abbiamo grandi esempi per tutte le due categorie, a dire il vero. Celebri Designer si sono applicati su vari materiali, tessuti o pelli per divani, ceramiche per rivestimenti o complementi d’arredo, per arrivare al midollino ed alla paglia per creare importanti esempi di oggetti di design.
Abbiamo però esperienze significative ed importanti di Designer che hanno lavorato con un solo materiale e che a questo si sono completamente dedicati.
Una forma di totale dedizione che ha permesso a noi spettatori di godere di risultati altissimi, frutto di ricerche appassionate, portate spesso all’estremo della espressività del materiale sapientemente lavorato con artigiana passione.
Esempi di tale perfezione sono senza alcun dubbio quelli di Gabriele Devecchi per l’argento e di Pierluigi Ghianda per il legno.
Due figure che, anche se provenienti da esperienze culturali diverse, hanno impostato, quasi contemporaneamente, la loro carriera professionale principalmente su questi due materiali nobili e veramente naturali, in quanto elementi che la Terra ci dona senza un particolare intervento dell’uomo.
La loro abilità di Designer ha fatto si che con queste due materie abbiano raggiunto una perfezione stilistica senza stravolgere l’anima stessa degli elementi.
Gli oggetti creati da loro ci parlano più della materia che della loro forma. Essi sono il frutto di una vita intensamente dedicata alla ricerca e fondata su un equilibrio tra stile e tecnica produttiva.
Potrebbe essere questa la vera alchimia per il successo. Una celebrità certo lontana dalle copertine delle riviste e dal mondo un po’ divistico che oggi caratterizza molti designer internazionali.
Per concludere, vorrei dire che questi due personaggi hanno inoltre avuto una ricchezza di creatività ma anche di umanità che, non ultimo, è l’ingrediente con il quale si forma il vero successo professionale.