[galleria id=”1941″]REM è il nome di un letto sul quale tutti vorrebbero dormire, è l’acronimo di Rapid Eye Movement e nasce dalle sperimentazioni sulle “strutture ipocompresse”. Può una struttura ipocompressa trasformarsi in un letto? La risposta è sì ed arriva da Flou. Il risultato è insolito ed estremamente futuristico:si compone di quattro elementi portanti orizzontali in tondini d’acciaio e una testiera reticolare che tendono uno speciale tessuto accoppiato ed elastico che si modella sulla struttura con una silhouette molto chic. Un letto così non avrebbe bisogno d ‘altro arredo intorno perché l’occhio dell’ osservatore si poserebbe solo su di lui.
Il piano orizzontale, con doghe regolabili, poggia su una piattaforma a profilo alare vincolata alla struttura. Il rivestimento è sfoderabile e lavabile, in tessuto elastico accoppiato, che disegna i volumi secondo il principio delle superfici minime: è costituito da fibre golari, molto resistenti, allungabili del 30/40 per cento, che possono assumere forme al pari dei materiali plastici. REM è disponibile solo nella versione letto matrimoniale.
Il concept è di Riccardo Blumer e Matteo Borghi, che sposando la filosofia del brand Flou se guardate ad esempio le poltrona Vague, ha un idea precisa del design. Essendo questo un processo generativo, bisogna “mettersi in gioco”, sostiene Riccardo, “rompere i limiti e sperimentare l’angoscia delle cose che non conosci”. Bisogna studiare, sostiene, non solo l’estetica, ma tutte le scienze per indagare le sensazioni, le emozioni, ma anche i sentimenti.
“L’architettura ha molto da imparare dal design”, conclude, “perché serve per costruire dei luoghi dove vivere felici” e, se guardate i cataloghi dei letti Flou vi renderete conto di cosa si parla.