Vediamo cosa è possibile fare in caso di fattura pagata per lavori di ristrutturazione non eseguiti, è possibile contestare e rientrare del denaro versato.
Può capitare di avere a che fare con una ditta che è stata incaricata di eseguire dei lavori di ristrutturazione che poi, per motivi più disparati, non vengono eseguiti. Eppure la fattura è stata pagata. Come ci si deve comportare? Bisogna considerare perduti i soldi già versati?
Assolutamente no, ci sono diverse vie che si possono percorrere per recuperare la somma spesa o “costringere” la ditta a effettuare i lavori pattuiti e che sono stati già pagati. Facciamo chiarezza su questo argomento perché è un problema che spesso si presenta al comune cittadino.
Ciclicamente molti italiani sono alle prese con la ristrutturazione della propria casa, vuoi per migliorare l’efficienza degli impianti, vuoi per sanare delle rotture o ancora perché si vuole rinnovare il rivestimento del bagno o la pavimentazione rovinata. Tanti proprietari effettuano anche delle piccole migliorie per poi poter vendere a un prezzo più alto l’immobile, è una pratica diffusa in effetti.
In genere si chiede un preventivo dettagliato a una ditta specializzata in edilizia per affidargli poi i lavori necessari. Una delle possibilità, una volta approvato il preventivo, è quella di pagare una parte dei lavori all’inizio e una parte alla fine.
Con il primo pagamento si permette alla ditta l’acquisto del materiale necessario all’avvio dei lavori. Ma non è inusuale che si paghi in anticipo l’intera fattura, e magari poi i lavori nemmeno iniziano.
In questo caso è possibile chiedere una consulenza legale per avere il supporto di cui si ha bisogno. Non è impossibile risolvere questo increscioso problema. L’avvocato potrà contattare la ditta responsabile dei lavori non eseguiti per cercare dapprima una soluzione pacifica.
Infatti la ditta potrebbe riconoscere l’errore e provvedere alla ripresa dei lavori quanto prima possibile. Oppure si può richiedere di ottenere un rimborso del denaro versato, parziale o totale in base allo stato di avanzamento dei lavori.
Ovviamente non sempre l’intervento di un avvocato può essere risolutivo e portare alla conclusione la faccenda. Allora è possibile tutelare i propri interessi per via giudiziaria e richiedere anche il risarcimento dei danni.
Per fare ciò è necessario avere i documenti che attestano il contratto di lavoro. Può avere valore contrattuale anche il preventivo accettato. E ovviamente occorre una prova del pagamento effettuato. Se invece i lavori sono sbagliati la ditta appaltatrice rischia grosso, si può procedere come indicato in questo articolo.